Preoccupazione per la mancata riapertura della sede di Nexi a Siena e il futuro occupazionale. E’ quanto esprimono Fisac Cgil, First Cisl, Uilca Uil, Fabi e Unisin.

«Nessun piano di rientro «In un incontro il 9 settembre – spiegano i sindacati in una nota unitaria – l’azienda ha comunicato verbalmente che a seguito di valutazioni di costi-benefici contingenti e relativi al momento di emergenza attuale non è stato ritenuto necessario riaprire la sede. L’azienda ha inoltre detto che delle valutazioni relativi al costi-benefici sono ancora in corso ed ha ammesso che non vi è, al momento, nessun piano di rientro per la sede di Siena al termine della situazione emergenziale», il 15 ottobre.

Servono risposte certe I sindacati ritengono che «la sede di Siena sia per numero di addetti, che per disposizione, strutture e accessi pone ben poche complessità per la messa a norma rispetto alle direttive covid aziendali» e chiedono «risposte certe, poiché nessuno può lavorare serenamente avendo sulla testa una simile spada di Damocle; se necessario coinvolgeremo le istituzioni locali, e le segreterie territoriali e nazionali per affermare e garantire il principio che la pandemia non può mietere vittime ‘sul lavoro’, soprattutto in un territorio come il nostro già provato dalla crisi precedente e per di più in un gruppo come Nexi, un gruppo che non ha mai chiuso sedi o licenziato lavoratori».

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