Nuova vita per Senia, maialina di Cinta Senese che lo scorso luglio si era ribellato al suo destino che lo stava conducendo verso il macello ed è saltato giù dal camion che lo stava trasportando. E’ successo in un caldo pomeriggio d’estate a Costalpino e da allora è stato prima portato in un allevamento fuori città e ieri è arrivato a Castiglione d’Orcia. Ad accoglierlo il rifugio “La Tana del Bianconiglio”, che ospita 60 animali salvati dallo sfruttamento e da una morte violenta nei mattatoi. L’associazione “Vita da cani” di Milano e la Rete dei santuari di animali liberi in Italia si erano rivolte al sindaco di Siena, Luigi De Mossi, perché Senia avesse un destino diverso da quello già segnato per tutti i maiali come lui e venisse affidato a una struttura nella quale trascorrere tutta la vita, libero e accudito. Il sindaco aveva subito accolto la richiesta e dopo la visita dei veterinari della Asl, per Senia ieri è stato il giorno della liberazione.

Ludovica Lombardini e Diego Statuti, che hanno creato il rifugio “La Tana del Bianconiglio” nei terreni della loro azienda agricola biologica, per testimoniare che una scelta diversa – senza sfruttare e uccidere gli animali – è possibile, hanno costruito il recinto dove per qualche giorno Senia resterà per imparare a conoscere anche gli altri animali che già vivono lì da tempo. Poi prima dell’inverno si dovrà costruire un nuovo riparo tutto per lei. «E’ stato commovente vedere Senia scendere dal camion che la mattina aveva portato altri suoi compagni al macello. La sua vita sarebbe dovuta finire in maniera violenta come la loro e invece oggi comincia in un santuario per animali liberi. La storia di Senia deve farci riflettere su una realtà tragica, quella vissuta dagli animali definiti ‘da reddito’ che ogni giorno vengono uccisi nei mattatoi, per capire quali conseguenze hanno le nostre abitudini su questi individui, fatti nascere al solo scopo di essere uccisi per diventare cibo. Possiamo andare oltre queste abitudini e riconoscere quanto sia ingiusto ciò che facciamo agli animali».

Adozione a distanza «Il nostro lavoro per il rifugio è impegnativo da ogni punto di vista – prosegue Diego, che da Roma si è trasferito nelle Crete Senesi insieme alla compagna per dare vita a questo progetto di impresa agricola e rifugio – . Ospitiamo circa 60 animali tra pecore, capre, mucche, tacchini,  conigli e un cavallo – aggiunge Ludovica – . Per questo la nostra associazione e Vita da cani hanno aperto due raccolte fondi per Senia, per far fronte a tutte le spese per lei, dal trasporto alla capanna e al mantenimento mensile attraverso l’adozione a distanza. Chi vorrà  potrà adottare anche altri degli animali rifugiati».

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