Donne migranti al lavoro per la salute delle loro connazionali. E’ il principio su cui si basa il progetto ‘Escapes – Educatori alla salute di comunità per l’accesso appropriato ed equo ai servizi’ che ha visto Arezzo e Grosseto scelte per realizzare percorsi che hanno coinvolto donne migranti del territorio con l’obiettivo di raggiungere, coordinandosi con professionisti sanitari e utilizzando le proprie reti sociali, altre donne della propria comunità di origine nei luoghi di lavoro, di aggregazione e direttamente a casa per informarle sui programmi di screening e prevenzione disponibili.

Prevenzione e informazione Un percorso di sensibilizzazione che ad Arezzo ha coinvolto le donne della comunità bengalese nel percorso di screening della cervice uterina. Un lavoro di prevenzione e informazione molto importante, dati i livelli più bassi di adesione ai programmi di screening che nel 2016 riguardavano solo il 27% delle donne bengalesi ad Arezzo, a fronte del 56% di adesione da parte delle italiane. Da qui il lavoro realizzato nelle ultime settimane dalle quattro educatrici che hanno seguito la formazione, che in collaborazione con i consultori, hanno incontrato tante altre donne anche attraverso le iniziative realizzate alla Casa delle culture e alle Case della salute di Arezzo. Il progetto Escapes è portato avanti da Asl Toscana sud est, Oxfam Italia, Aou Meyer, Organizzazione internazionale per le migrazioni, Comune di Carpineto Romano e Associazione culturale Griot con capofila la società della Salute dell’area sanitaria grossetana.

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