Il pronto soccorso del Meyer rivoluziona il suo modello organizzativo, amplia i suoi spazi e rinnova gli arredi per rendere più piacevole l’attesa dei bambini e delle loro famiglie. Una delibera regionale prevede l’entrata in vigore di nuovi codici utilizzati al momento del triage dei pazienti e alcune sostanziali novità nei percorsi assistenziali. A questo importante cambiamento, l’ospedale pediatrico fiorentino affianca una nuova concezione negli spazi dell’attesa, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del servizio.

L’infermiere di flusso E, dopo una sperimentazione di otto mesi, entra anche a regime l’infermiere di flusso, una figura che si propone come punto di riferimento e di raccordo per operatori sanitari e famiglie. Alla vigilia dell’ondata di influenza, il pronto soccorso del pediatrico fiorentino è così pronto, si spiega, «ad affrontare questa nuova sfida per dare una risposta sempre più efficace agli oltre 43mila bambini e adolescenti che ogni anno si rivolgono ai suoi operatori per essere curati. I numeri che fotografano l’attività di questo servizio dedicato alla gestione delle emergenze sono davvero ingenti: nel periodo invernale, in concomitanza con l’epidemia influenzale, si contano anche 200 accessi giornalieri».

Il nuovo modello organizzativo del Meyer è stato inaugurato questa mattina, presente l’assessore regionale per il diritto alla salute Stefania Saccardi, la direttrice sanitaria del Meyer Francesca Bellini e il responsabile del pronto soccorso del Meyer Stefano Masi. «In quest’ultimo periodo – ha detto Saccardi – stiamo attuando un Piano di azioni destinate a migliorare l’esperienza di pazienti e accompagnatori in tutti i 38 pronto soccorso della Toscana. Quello che si inaugura oggi qui al Meyer è la concreta realizzazione di quanto abbiamo voluto mettere in atto con il nostro Piano: un nuovo modello organizzativo, con i nuovi codici di triage, dai colori ai numeri; ma anche spazi rinnovati e più ampi, operatori appositamente formati che faranno da tramite tra medici e infermieri e familiari, un’accoglienza che renderà l’attesa più breve e confortevole. Per un ospedale pediatrico, come il Meyer, sempre più amico dei bambini».

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