Continua a crescere l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese con l’inaugurazione di tre nuove aree: il day hospital sperimentazioni cliniche del centro di immuno-oncologia, il polo endoscopico e il day hospital ematologico, con un investimento di 7 milioni di euro. Le strutture sono state inaugurate alla presenza del Presidente della Regione Toscana, che ha espresso la sua soddisfazione per questo ulteriore potenziamento dell’ospedale Santa Maria alle Scotte sottolineando la presenza di tre vere eccellenze per la sanità toscana con ricerca, sperimentazione e grande lavoro di squadra.  Presenti anche il direttore sanitario Roberto Gusinu, il direttore amministrativo Maria Silvia Mancini, il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, insieme al delegato alla sanità, Francesco Dotta, ai rappresentanti istituzionali e alle autorità.  «E’ un ulteriore passo in avanti per il nostro ospedale – afferma il direttore generale, Valtere Giovannini – che continua a crescere e a migliorare sia dal punto di vista strutturale che della qualità delle cure offerte ai nostri pazienti, grazie anche al sostegno ricevuto dalla Regione Toscana con un forte investimento economico».

In particolare, il Day Hospital Sperimentazioni Cliniche del Centro di Immuno-Oncologia, diretto dal professor Michele Maio, con un investimento di 800mila euro, copre un’area di 280 mq e amplia le attività dedicate ai pazienti (oltre 500 quelli in terapia attiva, di cui oltre il 50% sono inseriti in sperimentazioni cliniche, e circa 2500 i nuovi pazienti registrati anno di cui circa il 70% provengono da fuori Toscana). La struttura è stata la prima in Toscana ad essere accreditata dall’AIFA per le sperimentazioni cliniche “First in Human” (cioè che testano l’utilizzo del farmaco per la prima volta sugli esseri umani) e di fase 1. «Si tratta di un’attività molto particolare – spiega il professor Maio – che permette di capire quanto e come può funzionare un nuovo farmaco e che richiede ambienti e personale dedicato. Al momento ci sono 50 sperimentazioni cliniche attive e, di queste, 25 sono di fase 1 o first in human».  Il Centro di Immuno-Oncologia, nato nel 2017 per potenziare l’attività dell’AOU Senese nell’immunoterapia dei tumori, ha quattro anime fondamentali: un reparto clinico di Immunoterapia Oncologica, laboratori traslazionali dedicati alle attività di supporto ai programmi di sperimentazione clinica, laboratori di ricerca di base (pre-clinica), e un reparto dedicato alle sperimentazioni cliniche di fase I-IV. Il CIO, prima struttura in Europa interamente dedicata alla cura dei tumori con l’immunoterapia per quanto riguarda la ricerca clinica, svolge un’intensa attività di ricerca e collabora attivamente con le principali Istituzioni e Network scientifici internazionali e nazionali.

Il Polo Endoscopico, coordinato dal dottor Mario Marini, direttore UOC Gastroenterologia ed Endoscopia operativa, può essere considerato, dal punto di vista strutturale e per il livello qualitativo delle procedure effettuate, tra i migliori centri endoscopici europei con un’affluenza stimabile in oltre 12mila pazienti l’anno, di cui 7mila per procedure endoscopiche. La struttura, che si trova al piano 6 del 1° lotto, copre un’area di 1.050 mq, con un investimento di 2.800.00 euro per i lavori e 3milioni di euro per le attrezzature di ultima generazione. E’ articolata in due settori: uno dedicato all’attività endoscopica, l’altro a quella ambulatoriale. «Nell’area endoscopica – spiega il dottor Marini – che ha elevatissimi standard, assimilabili alle sale operatorie, sono presenti: due sale per endoscopia digestiva di base ed avanzata; due sale polifunzionali per endoscopia rx assistita ed ecoendoscopia; una sala dedicata alla pneumologia. Tutti gli esami vengono effettuati in sedazione. Sono presenti un’area pre-procedura ed una post-procedura, presidiate da anestesisti in presenza e con sistema di videosorveglianza. Particolare attenzione è inoltre dedicata alla sanificazione degli apparecchi e delle aree di lavoro con creazione di zone di lavaggio a monitoraggio continuo e percorsi separati sporco/pulito». La collocazione del Polo ha una sua valenza strategica: è in contiguità con l’UOC Gastroenterologia ed Endoscopia Operativa nella quale sono presenti posti letto dedicati alla UOSA Endoscopia biliopancreatica ed Ecoendoscopia, diretta dal dottor Raffaele Macchiarelli. I due reparti, insieme, assicurano il 70 % dell’attività del Polo. «Le due unità – prosegue Marini – effettuano tutte le procedure endoscopiche diagnostiche ed operative di primo e secondo livello, sono il centro di riferimento di Area Vasta per il trattamento resettivo dei tumori iniziali del tubo digerente, per la patologia complessa biliopancreatica e per l’ecoendoscopia e sono punto di riferimento di Area Vasta per tutte le procedure endoscopiche in emergenza/urgenza. La vicinanza tra area operativa e area di degenza consente di tenere sotto osservazione i pazienti prima e dopo procedure complesse». Al Polo afferisce anche l’attività della UOSA di Endoscopia Chirurgica, diretta dal dottor Remo Vernillo e quella pneumologica per l’attività della UOSA di Broncoscopia Diagnostica ed Operativa, diretta dalla dottoressa Claudia Ghiribelli. L’area ambulatoriale vedrà attivi 7 ambulatori per visite mediche in presenza, televisite, esami di fisiopatologia digestiva, endoscopia videocapsulare. Saranno inoltre effettuate ecografie addominali, ecografie delle anse intestinali, ecoendoscopia endorettale, studio della motilità gastrointestinale. In considerazione di tali numeri e della necessità di regolamentare al meglio i flussi all’interno dell’ospedale, con l’obiettivo di ridurli quando non necessari, è in corso di attivazione il servizio di telemedicina per pazienti con malattie infiammatorie e celiachia e teleconsulto con altri ospedali. La dotazione strumentale del Polo Endoscopico è costituita da endoscopi, ecografi, apparecchiature per il monitoraggio dei parametri vitali, lavaendoscopi di ultima generazione di qualità assoluta, appena acquistati.

Il Day Hospital Ematologia, diretto dalla professoressa Monica Bocchia, rappresenta la prima parte di un progetto innovativo di gestione “out-patient” del paziente onco-ematologico, organizzato secondo percorsi dedicati in base alla tipologia e intensità delle cure erogate. «L’organizzazione del nuovo DH e ambulatorio – commenta la professoressa Bocchia – ha l’obiettivo di garantire efficienza e tempestività dei trattamenti, massimo comfort del paziente e rispetto del distanziamento sociale imposto dalla pandemia. Pur se ancora parziale, la disponibilità dei nuovi locali a cui si accede dal 4° piano del 2° lotto, già in funzione dallo scorso febbraio, ha consentito al personale di operare in condizioni di sicurezza, e di offrire ai pazienti con gravi malattie ematologiche un percorso più lineare e dotato di tutti i comfort». La nuova area, che copre un’area di circa 440 mq ed è costata circa 400mila euro, consiste in un’ampia sala infusiva suddivisibile in due aree distinte, una più ampia, in cui si effettuano le terapie antitumorali e una più piccola dove vengono erogate le trasfusioni di emocomponenti e tutte le altre tipologie di terapie infusive. Entrambe le sale, comunicanti attraverso una parete mobile a vetri, possono essere controllate dall’ampia postazione infermieristica posta al centro. Le sale infusive constano in totale di 9 poltrone e 2 letti. In base alla tipologia del percorso individuale di ogni paziente, sono previste 3 diverse sale d’attesa, 2 postazioni di accettazione, un locale prelievi con due postazioni, un ambulatorio per le prime visite, 1 ambulatorio day hospital e 1 ambulatorio per visite e manovre diagnostiche invasive. Il completamento della ristrutturazione prevedrà la realizzazione di un locale adibito solo alle manovre invasive, l’ampliamento dell’area accettazione oltre che la realizzazione di un’area meno intensiva dedicata alla gestione dei pazienti in terapia cronica o in follow-up attualmente dislocata presso 2 ambulatori al 7° piano del 3° lotto. Il progetto, nel suo insieme, vedrà quindi l’armonizzazione della gestione dei pazienti onco-ematologici in base all’intensità dei loro percorsi diagnostici e terapeutici migliorandone l’efficienza nel rispetto dei tempi, del comfort e del distanziamento. Il concetto di presa in carico del paziente in base ad un percorso personalizzato è indispensabile per un’adeguata organizzazione, che possa far fronte al numero di prestazioni erogate. Ogni giorno accedono mediamente all’attuale DH di Ematologia circa 75 pazienti affetti da severe emopatie come leucemie acute, sindromi mielodiplastiche, linfomi e mieloma. Ciò comporta ogni anno l’effettuazione di 4000 visite, l’erogazione di oltre 10.000 trattamenti chemioterapici e l’infusione di 1200 anticorpi monoclonali e 2000 supporti trasfusionali. Vengono inoltre eseguite circa 1100 biopsie osteo midollari ed effettuate circa 2800 prime visite e consulenze da altri ospedali. La gestione dei percorsi diagnostico-terapeutici è molto diversificata in base alla patologia e, per questo, sia l’organizzazione che l’ambiente devono essere funzionali alla presa in carico del paziente per tutto il suo percorso.  Al progetto di ristrutturazione ha partecipato anche SIENAIL, la sezione di Siena dell’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma che, grazie alla campagna raccolta fondi “paziente al centro”, con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha contribuito a rendere massimo il comfort dei pazienti, fornendo gli arredi delle sale d’attesa (il tutto in un’armonia di colori rilassanti) e proponendo un progetto di musicoterapia.

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