Anche le ultime discendenti di Luigi Cherubini hanno firmato l’appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il rimpatrio delle spoglie del compositore fiorentino oggi custodite a Parigi. Lanciato a luglio da Riccardo Muti durante il Maggio Musicale Fiorentino, l’appello ha già raccolto più di 35mila firme, tra cui quella del direttore del Maggio musicale, Fabio Luisi, del sindaco di Firenze Dario Nardella e del sovrintendente del Maggio, Cristiano Chiarot.

Adesione con «emozione e orgoglio» Ieri Patrizia Ottolini e Monica Ricci, nipoti del paroliere e musicista Bixio Cherubini, a sua volta pronipote di Luigi, hanno visitato il cenotafio del loro antenato nella Basilica di Santa Croce a Firenze e si sono dette «entusiaste dell’iniziativa alla quale hanno aderito con emozione e orgoglio». Con la raccolta firme si chiede che le spoglie di Luigi Cherubini, morto a Parigi nel 1842, tornino in Italia e siano traslate dal cimitero parigino di Père-Lachaise alla Basilica di Santa Croce a Firenze dove c’è un sarcofago a lui intitolato. Cristiano Chiarot, sovrintendente del Teatro del Maggio e Giuseppe De Micheli segretario generale dell’Opera di Santa Croce si sono detti «molto contenti che le discendenti del compositore abbiano aderito all’iniziativa lanciata dal maestro Muti e di cui il Maggio si è fatto subito promotore, insieme all’Opera di Santa Croce. Rappresentano per la causa, due delle firme più importanti, perché legittimano ulteriormente un’iniziativa che ha visto fin da subito un grandissimo successo, raccogliendo un ‘enorme quantità di adesioni in pochi mesi. Ciò dimostra – hanno concluso – che sono moltissime le persone che vorrebbero far tornare le spoglie del compositore nella basilica fiorentina».

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