Degli incontri che il rettore Francesco Frati, accompagnato dall’avvocato Alberto Botarelli, ha avuto a Panama si è parlato e si continuerà a parlare molto a Siena, perché sono state gettate le basi per sviluppare una serie di relazioni che possono portare notevoli benefici. Tutto questo accadrà se la città e le istituzioni senesi, con i loro vertici, sapranno cogliere l’opportunità che si è presentata, pensando in grande e proiettandosi nel futuro. Gli incontri che si sono tenuti a Panama e che costituiscono la chiave di accesso a tutto il mondo latino americano mettono tutte le istituzioni senesi e i loro vertici di fronte all’opportunità di cogliere una grande occasione. Ne abbiamo parlato con il rettore dell’Università degli Studi di Siena Francesco Frati che ha speso generosamente il proprio impegno e la propria professionalità per presentare Siena alle istituzioni panamensi e non solo, preparando il terreno per accordi già realizzati e per altri da realizzare, che necessitano un lavoro paziente, costante e intelligente.

Professor Frati, come si possono sintetizzare gli esiti del viaggio a Panama?       Una grande possibilità per lo sviluppo dell’Università e della città. Le relazioni attivate durante il viaggio a Panama City hanno un’importanza potenziale che va oltre un consueto accordo internazionale fra atenei, per molte ragioni. Tra queste, oltre all’importanza dell’istituzione universitaria panamense, va ricordato il pieno endorsement ricevuto dall’Ambasciata Italiana a Panama e dall’ambasciatore Massimo Ambrosetti, e una serie di incontri e contatti che apre un ventaglio di possibilità di scambi estremamente interessante. Uno di questi si è avuto con l’Istituto Italiano Enrico Fermi di Panama, una scuola superiore che ha un percorso didattico completamente in lingua italiana. L’Istituto dal 1963 offre un intero percorso scolastico (dalla scuola materna alla scuola secondaria superiore) in lingua italiana. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato i docenti dell’Istituto, il rettore ha presentato l’offerta formativa dell’Ateneo, raccogliendo l’interesse del direttore dell’Istituto a stabilire una relazione più solida in grado di stimolare i diplomati a proseguire gli studi universitari a Siena. Il direttore, Paolo Cermelli, pochi giorni fa è stato ricevuto dal sindaco Luigi De Mossi e da me, con la successiva visita alla Fondazione Monte dei Paschi, rimanendo entusiasta della città. Posso dire quindi che il viaggio a Panama è un punto di partenza, non un punto di arrivo.

Come si intende procedere, nella pratica?                                                               I nostri rispettivi uffici per le Relazioni Internazionali sono in collegamento, per la ricerca di opportunità di sostegno finanziario per studenti in soggiorno breve, per uno o due semestri. Questo costituisce potenzialmente una grossa opportunità in più rispetto a quelle – già in essere – per i nostri studenti: fare un’esperienza all’estero e potenziare il nostro percorso di internazionalizzazione, sostenendo anche la mobilità in uscita per la formazione professionale, culturale e personale che porta ad avere maggiori opportunità di lavoro dopo la laurea. La mobilità in uscita verso Panama può essere promossa anche attraverso la collaborazione con un altro soggetto, il prestigioso Smithsonian Tropical Research Institute, l’unica sede di ricerca fuori dagli Stati Uniti di quello che è considerato uno dei più importanti istituti al mondo per le scienze biologiche e naturali, con particolare riferimento agli ecosistemi tropicali. Si tratta di un centro sulla biodiversità di rilevanza internazionale, che può essere luogo di elezione dei nostri studenti di Scienze Biologiche e Ambientali e del corso di laurea in Biodiversity. È in corso la stesura di un accordo di collaborazione su temi specifici da sviluppare nei prossimi mesi.

Quali sono altri volani?                                                                                           Si deve all’intervento dell’avvocato Alberto Botarelli, che ha cucito una rete di rapporti, la presentazione di Siena in Panama ai più alti livelli. C’è stato un incontro molto importante con il Coordinatore tecnico del Parlamento latino-americano e incaricato delle attività congiunte Unesco, che è il massimo organo diplomatico dello stesso Parlamento. Stiamo lavorando a un Memorandum of Understanding, un documento di reciproca intesa che sarà la base per stipulare accordi bilaterali. Il nostro obiettivo è offrire un’esperienza di formazione universitaria diversa da quella panamense e da quella offerta dagli Atenei del Nord America e degli Stati Uniti. L’Italia ha una tipologia di Università diversa, di cui Siena è l’esempio più eclatante. La particolarità di Siena – che fornisce un importante valore aggiunto – è il suo inscindibile legame con il territorio. Siena, con i suoi 12.000 studenti fuori sede che animano il tessuto cittadino, propone un’esperienza culturale a tutto tondo che si lega con la storia, l’arte, le tradizioni e il modo di vivere dei suoi abitanti, inserendo lo studente nel tessuto quotidiano della città. In questo senso Siena può rappresentare un’esperienza diversa, per il proprio essere una città a misura d’uomo, senza le problematiche di una metropoli. Il nostro obiettivo è far conoscere – grazie ai rapporti stabiliti in America Latina – l’Università di Siena, i suoi percorsi formativi, ma anche tutto ciò che entra a far parte di un’esperienza personale.

Come si realizza questo progetto?                                                                 Promuovendo le nostre attività, ma anche l’intero contesto: facendo conoscere Siena il nostro modo di essere Università nella città e nel territorio. Questo deve essere fatto comunicando nella maniera giusta con il mondo latinoamericano, valorizzando l’attrattività del nostro Ateneo legata a quella della città. Io credo molto alle possibilità di sviluppo che sono emerse dagli incontri a Panama e da quelli, successivi, di Siena. Promuovere l’Università deve significare promuovere Siena: l’Ateneo è nato dalla città e cresciuto con essa. È importante continuare a rafforzare la sinergia con le istituzioni cittadine, soprattutto dal punto di vista della comunicazione, per far capire come studiare a Siena sia un’esperienza diversa. L’Università di Siena ha un’anima e la sua anima è la città. Viceversa, una delle anime di Siena è, da ben 780 anni, la sua Università. Non a caso il carattere della città è riassunto nella parola “appartenenza”. Il nostro forte profilo internazionale ha trovato a Panama istituzioni a loro volta desiderose di internazionalizzare il proprio sistema scolastico e universitario. C’è la possibilità, se agiamo bene, di avvicinarsi all’America Latina e aprire un flusso di studenti da e verso Siena, che è più lontana geograficamente ma più vicina culturalmente.

Cosa chiede il rettore dell’Università degli Studi alla Città?                                    In seguito alle note vicende che hanno investito le istituzioni senesi è cambiato il paradigma di sviluppo della città. Oggi le istituzioni hanno imparato a collaborare molto di più: ci sono ottimi rapporti con il Comune, con l’Università per Stranieri (anch’essa coinvolta nella collaborazione con Panama), con le Accademie, con tutte le più importanti realtà cittadine. Dalle istituzioni senesi mi aspetto di continuare a condividere gli obiettivi e a partecipare ad iniziative congiunte: desidero che la collaborazione continui e si faccia sempre più stretta.

Alberto Botarelli, che abbiamo avuto l’occasione di incontrare nei giorni scorsi a Siena, ci conferma che gli incontri si sono svolti su vari livelli e hanno coinvolto differenti realtà. Riguardo all’Istituto Italiano Enrico Fermi di Panama, sarà organizzata una prima visita di studenti e professori a Siena: tre giorni per farli innamorare della città e della sua cultura. Sono ragazzi del terzo e quarto anno, primo potenziale nucleo di studenti universitari a Siena. A livello politico-diplomatico c’è l’auspicabile e possibile accordo con il Parlamento latinoamericano, nel quale ci sarà la città di Siena, non solo la sua Università, per il quale è quindi necessario un impegno mirato da parte dell’Amministrazione comunale. Per le istituzioni senesi ora si tratta di lavorare in costante sinergia. Come nell’affresco di Ambrogio Lorenzetti, è necessario guardare tutti dalla stessa parte. Per Siena.

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