impresario_smirneUna radiografia impietosa dell’ambiente del teatro, in cui le illusioni si creano e si distruggono in un attimo e le anime fragili dei personaggi vanno a pezzi fra ciniche lotte di potere. È questo il tema del “L’impresario delle Smirne” di Carlo Goldoni, riadattato e diretto da Roberto Valerio, in scena al Teatro del Popolo di Rapolano Terme venerdì 13 febbraio alle 21.15, nella produzione realizzata dall’Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Valzer srl. Sul palco, accanto allo stesso Valerio, Valentina Sperlì, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese; con loro Massimo Grigò, Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyel. Lo spettacolo si avvale delle scene di Giorgio Gori, dei costumi di Lucia Mariani e delle luci di Emiliano Pona.

“L’impresario delle Smirne”  Marionette ridicole e furbastre, gli attori della compagnia in tournée al di là del Bosforo, cercano di primeggiare per far carriera. Dove l’essere diventa apparire, questa compagnia di gente affamata è pronta a perdere dignità e amici per un attimo di celebrità. Dalla storia di Goldoni, si arriva quasi a tracciare un ritratto della società contemporanea ai temi dei reality show. «”L’impresario delle Smirne” – spiega Roberto Valerio – è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un “divertissement d’ensemble” che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca; ma che allo stesso tempo offre l’occasione per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che importanza ha l’Arte e in modo specifico l’Arte teatrale nella società contemporanea?».

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