SIENA – “Ci interessa che si realizzi nel modo migliore”. La stazione dell’Alta velocità Media Etruria non può più aspettare. La chiedono i territori, la pretendono le categorie economiche, convinte nella svolta conseguente alla realizzazione dell’infrastruttura.

Così, in secondo piano, nell’incontro organizzato per parlare dell’opera, è rimasto uno dei temi più dibattuti negli ultimi anni: il luogo che la ospiterà. I presidenti della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e della Camera di Commercio dell’Umbria, Massimo Guasconi e Giorgio Mencaroni, si sono concentrati piuttosto sull’importanza di non rimandare ulteriormente la progettazione. “Noi non vogliamo entrare sulle scelte tecniche”, ha spiegato Guasconi, che poi non ha risparmiato una critica alla politica: “E’ preoccupante che questo argomento non si sia messo al centro della campagna elettorale”.

A fargli eco Mencaroni, che pur consapevole delle difficoltà di portare la stazione nella propria regione, ha evidenziato: “Vogliamo una collocazione che per noi sia più facilmente raggiungibile”. Guasconi ha sottolineato l’eseguita di costi, “un investimento inferiore ai 50 milioni, che Rfi dovrebbe sostenere senza ricorrere al Pnrr”.

Per quanto riguarda la collocazione, In ballo ci sono tre opzioni: Rigutino-Arezzo ( è in corso una raccolta di firme per sostenere la scelta), Chiusi-Siena, o una soluzione mediana individuata a Creti-Farneta o in alternativa a Saragiolo-Bettolle come proposto dal vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli.

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