CASTELFRANCO DI SOTTO – Un’omelia al veleno quella del parroco di Castelfranco di Sotto, don Ernesto Testi, che durante una messa ha attaccato l’assessora regionale del Partito Democratico Alessandra Nardini.
L’esponente dem aveva infatti recentemente criticato l’amministrazione del comune nel comprensorio del cuoio per i post “beceri e intrisi di razzismo” del primo cittadino Fabio Mini che lamentava “il degrado e la mancata integrazione degli immigrati a Castelfranco”. Don Ernesto, durante la messa della scorsa domenica ha detto ai fedeli che “Da anni qualcuno tenta di minimizzare e nascondere fenomeni che purtroppo ci sono. Perché – si chiede il parroco di Castelfranco – ogni volta si deve far mettere bocca all’assessore regionale per negare un’evidenza? Sono stato tacciato di razzismo e fascismo, ma il fascismo è non sopportare che qualcuno la pensi diversamente da te. Ragionate e capirete chi è che non sopporta che abbiamo un pensiero diverso”.
L’OMELIA AL VELENO
Parole alle quali Nardini ha risposto con un lungo post sui suoi profili social: “Per la seconda volta, il parroco di Castelfranco mi ha attaccata pubblicamente durante la messa. Domenica scorsa, quando Don Testi è intervenuto in modo diretto e violento nello scontro politico tra me e il Sindaco di Castelfranco noto per un tatuaggio nazista, dettaglio che vale sempre la pena ricordare. Avevo criticato pubblicamente le sue dichiarazioni su migranti e rifiuti, che ho trovato intrise di razzismo, ma mai avevo chiamato in causa il parroco, che non considero un interlocutore politico, avendo appunto un altro ruolo”.
L’assessora regionale ha quindi affermato che “Don Testi ha tutto il diritto di avere opinioni e votare come crede, ma è profondamente inopportuno che un altare e un momento sacro come la Messa vengano usati per fare comizi politici, attaccando singoli esponenti istituzionali e politici e dando così legittimazione e copertura morale, con un falso pragmatismo e parlando alla pancia delle persone, alla destra locale. Spero che episodi del genere non si ripetano, e che ciascuno torni a rispettare il proprio ruolo, con senso del limite e responsabilità”.
Intanto, il video della messa di Don Ernesto ha fatto il giro dei social ed è stato anche ripubblicato dal Partito Democratico di Capannoli – con il quale l’assessora Nardini ha avuto diversi scontri durante le elezioni comunali dello scorso anno che hanno visto la sindaca uscente Arianna Cecchini, all’epoca parte del Pd, ottenere per il terzo mandato la poltrona da prima cittadina contro la candidata ufficiale del Pd Barbara Cionini. La presa di posizione del Pd capannolese ha destato scalpore per l’assessora regionale, che ha quindi attaccato i compagni di partito: “Due parole, perché davvero si è toccato il fondo, le rivolgo ai segretari ed esponenti del PD di Capannoli, inclusa l’ex candidata Sindaca, che hanno deciso di condividere sui social il video dell’omelia e lodano le parole del parroco sui migranti. Invece di difendere il lavoro fatto dalle nostre amministrazioni locali e contrastare la destra, preferiscono attaccare me per rancori personali, anche a costo di smentire anni di impegno comune e contribuire allo sfaldamento del centrosinistra. Una scelta triste, che parla da sola e qualifica chi, da tempo, compie scelte contro la nostra comunità e il nostro partito”. A darle manforte, anche l’ex sindaco di Pisa dem Marco Filippeschi, che ha sottolineato come “il comportamento di ciò che è rimasto del Pd di Capannoli e che ancora può parlare come espressione di partito è aberrante, contrario all’etica solidale e alle regole che garantiscono la vita di un collettivo. L’astio e la volontà di ‘vendetta’, invece che una riflessione sugli errori commessi e sul giudizio perentorio espresso dai cittadini del comune, sono cattiva politica che non dovrebbe aver luogo in un grande partito, che rappresenta tante persone che assistono sbigottite e sfiduciate alle sue vicende interne. Vicende dovute ad una mutazione negativa che va davvero radicalmente invertita”.