ROMA – Ci sono cinque distretti sciistici fondamentali che si trovano ad essere particolarmente danneggiati in un momento in cui ci dovrebbe essere la gran parte del fatturato e invece è quasi a zero.

“Occorrerà fare un vero e proprio piano sugli Appennini”. E’ l’appello lanciato da Eugenio Giani, presidente della Toscana, al tavolo sull’emergenza neve sugli Appennini organizzato dalla ministra del turismo Daniela Santanchè con le regioni e le categorie di settore al ministero a Roma.

“L’Abetone è il luogo dove è nato lo sci, la prima medaglia olimpica che l’Italia ha preso sullo sci è quella di Oslo nel 1952, il grande Zeno Colò. Vedere quello scenario incredibile di prati verdi su cui fioriscono i fiori ma non c’è quella della neve è paradossale anche perché, due anni fa in piena pandemia, io dovevo firmare le ordinanze che sul distanziamento sociale che impedivano di poter fare funzionare gli impianti e contemporaneamente c’erano due metri di neve”.

Ammontano almeno a 50 milioni di euro i danni “diretti” delle attività legate alla montagna che le cinque regioni coinvolte nella crisi dovuta alla mancanza di neve sugli Appennini lamentano al tavolo organizzato dalla ministra Daniela Santanchè con le regioni e le categorie di settore. “Ma potrebbero addirittura triplicare se verranno considerati anche i danni indiretti”, specifica il presidente della Toscana Eugenio Giani.

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