La Fondazione Monte Paschi di Siena, dopo la seduta di oggi della Deputazione Amministratrice, decide di autorizzare la cessione di una quota della partecipazione nella banca senese ma di non scendere sotto quota 33.5%. La vendita delle azioni, infatti, non dovrà superare il 15% del capitale, sebbene in Palazzo Sansedoni ci si auguri di non dover raggiungere questo tetto. È, di fatto, la rinuncia alla maggioranza assoluta dei diritti di voto in Banca Mps. Una svolta storica per Siena ma per l’intero sistema bancario italiano. Siena era l'ultima tra le fondazioni bancarie ad aver mantenuto la maggioranza assoluta di un grande istituto di credito.

La vendita delle azioni La vendita «verrà effettuata a ''controparti strategiche'' nell’ambito del «piano di ribilanciamento della posizione finanziaria dell’Ente da proporre alle banche creditrici come previsto dagli accordi di “standstill” siglati nel mese di dicembre 2011 (leggi). Evidentemente la vendita sarà subordinata all’autorizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, quale autorità di vigilanza. L'operazione di cessione verrà impostata ed eseguita, chiarisce la nota della Fondazione «nei tempi tecnici opportuni per ottimizzarne la valenza economica e strategica».

Diritto di veto La decisione di non cedere oltre al 15% del capitale di Banca Mps garantirà alla Fondazione di rimanere sopra quota 33,5% che permetterà in assemblea straordinaria di mantenere il diritto di veto.

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