SIENA – Due indizi non fanno una prova. Ma se il film è che l’annessione di Mps ad Unicredit è un copione già scritto, c’è una decisa assonanza tra le parole del segretario dem Enrico Letta vergate in una lettera a La Repubblica e le dichiarazioni del ministro dell’Economia Daniele Franco che stasera ha riferito in commissione finanza di Camera e Senato. E la parola che da ieri ritorna con sempre più insistenza per Siena è ‘compensazione’.

Una compensazione che, in cambio della banca più antica del mondo, potrebbe vedere il governo impegnato a garantire a Siena, oltre a una Banchina assai ridimensionata per qualche anno ancora legata al suo marchio storico, risorse del PNRR per ergerla, almeno negli annunci, a capitale delle Scienze della vita e dove magari, andare a rioccupare montepaschini in esubero. Sullo sfondo, un Enrico Letta che, prospettando questo scenario, potrebbe andare, da salvatore del salvabile e facendo catapultare qualche miliardo di euro su Siena, a chiedere il voto ai senesi.

Del resto neanche il tempo di fissare le date delle elezioni amministrative e suppletive per il 3 e 4 ottobre, che il Partito Democratico ha dettato la linea. Complice l’accelerazione sulla scalata da parte di Unicredit a Mps, la lettera di Letta è rimbalzata immediatamente nelle chat del Pd, in quel collegio Toscana 12 dove si deciderà il successore alla Camera dei Deputati nel seggio vacante lasciato libero da Pier Carlo Padoan. Una sintesi che più che un riassunto è sembrato un vero e proprio diktat che i vertici locali dovranno ripetere agli iscritti per motivarli ad andare a votare per il segretario dem. Primo punto da tenere, quello sui contenuti: “Due missioni prioritarie su cui decidere in autunno, complementari e non alternative: gestione vicenda Mps e distretto europeo sulle Scienze della Vita a valere sulle risorse del Next Generation Eu attraverso il PNRR”; secondo punto, inevitabile, la questione Mps. “Su Mps la posizione PD in 4 punti: tutela posti di lavoro, salvaguardia marchio e unità della gruppo (no spezzatino), centralità di Siena, ruolo dello Stato”.

Neanche a farlo a posta quanto ha ripetuto questa sera, al netto dei tecnicismi economici, il ministro Daniele Franco. L’operazione verrà condotta in un “contesto di massima attenzione verso le tematiche occupazionali” all’interno di “un progetto di rilancio e di valorizzazione della città di Siena”. E ancora, che “il governo garantirà la massima attenzione alla tutela dei lavoratori, utilizzando gli spazi negoziali e definendo presidi a sostegno dell’occupazione e del territorio con una pluralità di strumenti e iniziative. Anche la salvaguardia del marchio rappresenterà una priorità del governo, il marchio Mps ha un valore non solo storico ma commerciale”.

E, stando alle dichiarazioni di questi giorni, chissà che la candidatura di Enrico Letta non possa aver ricevuto un endorsement dal titolare del Mef. Mps ad Unicredit, Siena compensata con le risorse del PNRR e polo nazionale delle Scienze della vita. Chissà cosa ne pensano i senesi.

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