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SIENA – Il Monte dei Paschi chiude il semestre con un utile netto di 892,4 milioni, in calo del 23% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso anno, quando la banca aveva goduto di 457 milioni di benefici fiscali. Al netto di queste partite non ricorrenti, l’utile sale del 21,4% anno su anno.

Il secondo trimestre registra un utile netto di 479 milioni, in crescita rispetto ai 413 milioni del primo trimestre. Il risultato del secondo trimestre e’ superiore alle stime di consenso (349 milioni). I ricavi crescono dell’1% su base annua a 2.054 milioni. Il margine di interesse cala del 6,7% a 1.094 milioni, le commissioni crescono del 9,1% a 803 milioni. La banca annuncia la cessione di un portafoglio di deteriorati pari a circa 330 milioni.

Sul fronte dei ricavi il Monte ha chiuso i sei mesi con 2,054 miliardi di euro (+1,1%), per effetto della spinta delle commissioni (+9,1% a 802,5 milioni) che ha compensato il calo del margine di interesse (-6,7% a 1.094 milioni). I costi operativi sono saliti del 2% a 943 milioni, con un risultato operativo lordo che si attesta a 1.111 milioni (+0,5%). Le perdite su crediti sono scese del 14,2% a 175,1 milioni, con un costo del rischio in calo a 43 punti base, mentre il risultato operativo netto è salito a 936,1 milioni (+4,3%).

A livello patrimoniale, si legge nella nota, l’indice Cet1 fully loaded si attesta al livello record del primo trimestre (19,6%) e “ai vertici del sistema bancario”, con un buffer di capitale di 840 punti base rispetto al requisito di coefficiente tier 1. Migliora la qualità degli attivi, con una riduzione dello stock di crediti deteriorati (npe) di circa 500 milioni di euro rispetto al 31 marzo di quest’anno, anche grazie alla cessione, recentemente finalizzata, di 0,3 miliardi di euro di bad loans, che fa scendere il totale delle esposizioni deteriorate lorde a 3,1 miliardi e quelle nette a 1,7 miliardi.

Mps sottolinea l’ “eccellente performance” del secondo trimestre, con un risultato operativo netto di 488 milioni di euro, in crescita del 9,1% rispetto al trimestre precedente, grazie al buon andamento del margine di interesse (+1,5%) e delle commissioni (+1,7%), accompagnato dalla ottimizzazione dei costi operativi (-0,3%). Infine sul fronte commerciale il semestre ha visto i volumi degli impieghi performing salire a 65,1 miliardi di euro (+4,9% da inizio anno) con una significativa accelerazione dell’erogazione di mutui ipotecari alle famiglie, più che raddoppiati anno su anno, e del credito al consumo (+20%). La raccolta totale è pari a 171 miliardi, in crescita di oltre 4 miliardi nel secondo trimestre con una positiva dinamica in tutte le componenti.