charlie-hebdo-mahometL’attacco armato alla sede di un giornale satirico importante della Francia, Charlie Hebdo, è uno shock al quale non eravamo abituati. Un attacco ai nostri valori e alla nostra civiltà. Esprimiamo solidarietà ai familiari delle vittime e ai francesi. Muore oggi l’illusione del “multiculturalismo”, cosa opposta all’integrazione e ai valori condivisi. Le società possono e saranno sempre più multietniche, ma non potranno mai essere multiculturali. Potranno esistere sensibilità e identità diverse, ma se vogliamo l’integrazione, non si possono fare due pesi e due misure. Peggio: non possiamo permettere sentimenti tanto contrapposti. La cultura è un qualcosa vicino al sentire dei cittadini. A seconda di questa cultura una nazione si organizza, vota i suoi rappresentanti, e lo Stato fa le leggi. Che poi debbono essere rispettate da tutti, non da una parte. Esiste una certa sensibilità che non è accettabile in Europa oggi. E’ vero che noi occidentali abbiamo smarrito la nostra identità e che siamo troppo facili nell’offendere la sensibilità religiosa, la nostra per primi. Però questo non può significare sia permesso fare “guerre sante” in nome di una vignetta che è, semplicemente, una vignetta. Magari schifosa. Ma non si risponde ad uno schiaffo con una pistola. Esiste, ed è vero, un Islam diverso che noi ignoranti ignoriamo, perché o spariamo nel mucchio o difendiamo (Boldrini docet) tutto il pacchetto, senza opportune distinzioni. Conosco persone di nazionalità senegalese, islamiche che sono molto più tolleranti di nostri concittadini. Ma conosco anche persone molto ignoranti che ridono del rispetto che gli viene portato. Siccome esiste fortunatamente anche un Islam diverso – l’islam non è un blocco, ma è fatto da mondi diversi – è probabilmente giunta l’ora che faccia sentire la propria voce. Perché il silenzio dell’Islam moderato ci sta assordando. Oggi, intanto, siamo tutti francesi.

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