Fanfara Station è un trio con looping dal vivo che fonde la forza di un’orchestra di fiati, l’elettronica, i ritmi e i canti del Maghreb. La band si esibirà venerdì 11 agosto a Pisa nell’ambito di Musicastrada Festival (ore 22,30 – Arno Vivo Lungarno Buozzi, ingresso gratuito).

Dalla musica balcanica all’elettrodance Una fanfara balcanica in festa rafforzata da una sezione ritmica nordafricana e dai beats contemporanei marcatamente electro-dance; un’orchestra ottomana che si unisce ad un ritmo dei neri del sud della Tunisia (stambeli). Sono canzoni come “Oplà le marriage” che ci porta davanti a un’orchestra swing di un caffè di Tunisi in pieno colonialismo francese; sono i tamburi di “Ghazel”, una versione araba della tammurriante “Cicirinella”, che ci fanno piombare nella nuova terra di lavoro dei migranti africani. Un dance party creato dal vivo da tre musicisti e due loop station usate per sovraincidere le tracce e manipolare i suoni acustici ed elettronici., dove le percussioni scascika, tar, bendir, darbuka e tabla si intrecciano con la tromba, il trombone, il clarinetto e i tre fiati tunisini (nay, mizued, zocra). I testi vengono dalla poesia classica araba, da quella moderna anti-colonialista e dalla penna del musicista magrebino. Parlano d’amore, di nostalgia e allegria, del godere di un bicchiere di vino, del migrare. Ispirato dal ricordo della banda del padre di Marzouk, la band celebra l’epopea dei popoli Migranti del Mediterraneo, delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il medio oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe. Nell’autunno 2017 è prevista l’uscita del primo album in contemporanea al documentario di Ernesto Pagano sulla rocambolesca vita di Marzouk Mejri.

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