ballantiniQuando da ragazzi si cresce con un idolo, l’idolo inarrivabile, quello per il quale si scarabocchiano diari interi – forse unico modo per sentirlo più vicino – mai si penserebbe di poterlo un giorno considerare amico. E, invece, questa è la favola, puramente reale, che Dario Ballantini, famoso imitatore e pittore livornese, mette in scena al Teatro Aurora di Scandicci (Firenze) l’1 marzo alle 21.00.

Nel segno di Lucio L’idolo in questo caso è Lucio Dalla, a cui Dario rende omaggio montando uno spettacolo teatrale emozionante, consegnando al pubblico sentimenti ed episodi reali, quelli della sua vita, quando giovanissimo studiava il cantautore bolognese per poi farlo rivivere nei suoi ritratti o nelle primissime imitazioni. Fin qui, di favola, c’è poco o nulla, ma l’inaspettato arriva quando è Dalla stesso ad accorgersi ed appassionarsi all’artista livornese, con il quale nascerà una profonda amicizia, culminata poi a livello artistico in una collaborazione alla Triennale di Milano, in cui mentre l’uno dipingeva, l’altro cantava. Ed è così, che fra monologhi, imitazioni, canzoni, Ballantini, accompagnato dai musicisti (diretti da Stefano Cenci) ci restituisce un Dalla del tutto particolare, visto con gli occhi di un fan/amico, e, in fondo, uguale allo stesso che emerge negli scarabocchi giovanili proiettati per tutto lo spettacolo sullo sfondo.

 

Beatrice Matricardi

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