Il centro di accoglienza di Vicofaro a Pistoia, nella parrocchia di don Massimo Biancalani, il prete ‘amico’ dei migranti già al centro di polemiche e minacce, dovrà chiudere finché non saranno adeguati alle norme vigenti la cucina e il locale caldaia. Lo ha raccontato lo stesso don Biancalani dopo aver ricevuto «una missiva dei Vigili del Fuoco in cui si ipotizza un pericolo di incendio dei locali per cui ci sarà un’interruzione dell’accoglienza qui a Vicofaro».

Per l’adeguamento serve tempo La comunicazione è arrivata al sacerdote venerdì scorso a seguito di sopralluoghi di pompieri e Asl ma è diventata di dominio pubblico oggi. «L’ambiente è grande e fa parte di un convento del ‘700, ci sta che non possa rispettare appieno le normative – ha spiegato don Biancalani -. In particolare per i rilievi dei Vigili del Fuoco non sono utilizzabili cucina e caldaia. Faremo i lavori di adeguamento ma serve tempo». Intanto i migranti non potranno essere accolti.

Nuove destinazioni Del problema ne hanno parlato ieri sera i partecipanti ad un incontro promosso proprio a Vicofaro, un anno dopo la ‘provocazione’ di Forza Nuova i cui militanti entrarono in chiesa durante la messa. All’iniziativa hanno partecipato associazioni di volontariato, sindacati, movimenti di base, anche di area laica. Nel centro di Vicofaro sono ospitati una decina di homeless italiani più 87 migranti di cui solo 12 fanno parte del programma ufficiale Cas e questi 12 sarebbero stati già ricollocati altrove nel Pistoiese. Per gli altri non è chiaro quale sarà la loro destinazione finché la struttura non tornerà sicura.

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