bancaetruriaUna delegazione dell’Associazione Vittime del Salva-Banche insieme al Presidente dell’Associazione Amici di Banca Etruria, Vincenzo Lacroce, ha depositato in Procura ad Arezzo l’esposto per richiedere la revocatoria della cessione di 302 milioni di sofferenze alla società Fonspa, avvenuta solo 5 giorni prima della risoluzione (il 17 Novembre 2015) e che ha portato all’azzeramento delle obbligazioni ed azioni dei risparmiatori di Banca Etruria. Questa operazione infatti ha creato alla banca un’ulteriore ed inutile perdita di circa 70 milioni di euro, spiega l’associazione in una nota, cifra che avrebbe permesso di rimborsare tutti gli obbligazionisti esclusi dal rimborso.

L’esposto I punti più importanti dell’esposto che, in definitiva, richiede la revocatoria della cessione di 302mln di sofferenza alla società Fonspa e il conseguente ricalcolo del deficit di Banca Etruria a vantaggio di obbligazionisti ed azionisti, sono la svalutazione delle sofferenze cedute pari all’86% mentre quella in sede di risoluzione è stata del 78%. Secondo quanto sostiene l’associazione Vittime del Salva-Banche, Banca d’Italia, al momento della ratifica del contratto con Fonspa, conosceva già entrambi i valori, ma ha proceduto comunque alla cessione, creando una perdita di circa 70 milioni. Facendo un esempio pratico, si vende oggi un immobile a 3 mln sapendo già che dopo 5 giorni si potrebbe cedere al valore minimo di 8 mln. Con l’esposto, le Vittime del Salva-Banche chiedono di fare chiarezza e rendere pubbliche tutte le fasi del procedimento della cessione del pacchetto di crediti in sofferenza, poi ceduti a Fonspa. Infine c’è anche la richiesta di rendere nota la lista delle società e/o persone fisiche che hanno contratto i prestiti non onorati, creando le sofferenze cedute a Fonspa.

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