«Una situazione di degrado con troppi problemi denunciati ma rimasti irrisolti, numerosi interventi segnalati, ma ancora da effettuare e un ambiente sempre più deteriorato». Questa la fotografia scattata dal garante regionale dei detenuti, Franco Corleone che questa mattina ha visitato la casa circondariale Don Bosco, insieme al garante dei detenuti di Pisa Alberto Di Martino.

Sovraffollamento e mancanza di privacy Corleone ha denunciato un quadro di umanità sofferente, soprattutto nella sezione femminile, dove ha registrato un forte sovraffollamento e mancanza di privacy. La sezione accoglie 37 detenute su una capienza massima di 13, in alcune stanze sono, infatti, presenti anche quattro detenute e, senza alcun rispetto per la privacy, si sono mantenuti i servizi igienici a vista. Secondo il garante regionale, questo edificio degli anni ‘20 su cui pesa fortemente l’inadeguatezza degli spazi e dei servizi necessita di un’urgente ristrutturazione e soprattutto della messa in funzione di quella che viene definita la ‘cattedrale nel deserto’, un fortilizio che potrebbe ospitare 30 persone ma che non è mai stato portato a termine e quindi ancora inutilizzato.

Le proposte del garante Il garante ha reso noto alcuni numeri: 264 i detenuti presenti rispetto alla capienza massima di 217, dei quali 37 donne, 24 italiane e 13 straniere, e 227 uomini, 83 italiani e 144 stranieri, dei quali 38 provenienti dal Marocco, 23 dalla Tunisia, 13 dalla Romania e 21 dall’Albania. Un terzo dei detenuti ha una condanna per reati di droga, 8 sono in regime di semilibertà e 9 svolgono lavori esterni. Tra le proposte avanzate dal garante regionale «quella di riaprire una sezione femminile a Livorno e di mettere in campo corsi professionali per il reinserimento dei detenuti stranieri nei loro Paesi e politiche internazionali per il loro rimpatrio assistito». Corleone ha annunciato che nei prossimi giorni incontrerà il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria di Toscana e Umbria per stabilire un cronoprogramma per superare una situazione divenuta ormai insostenibile. Corleone chiederà anche una serie di incontri nelle varie case circondariali con operatori e detenuti per illustrare i nuovi contenuti della riforma dell’ordinamento penitenziario.

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