Abolizione della Cosap e Tosap estensiva per il triennio 2021-2023 rivolta a dare maggiore liquidità alle imprese, ricalcolo tasse servizi e di igiene pubblica alle effettive giornate lavorate.

E ancora, rinnovo dei titoli di concessione entro il 31 12 2020 salvo accertamenti futuri dei requisiti, sospensione del Durc e degli Isa per tutto il 202, proroga a tutti i nuovi adempimenti in materia fiscale fino al 31 dicembre 2021 e un’indennità mensile calcolata sulla base della perdita reale di fatturato e non inferiore a 1500 euro parametro utilizzabile anche per le aziende di nuova costituzione. Sono le richieste che Assidea, l’Associazione di tutela per gli operatori di mercato su area pubblica ha consegnato nelle mani del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani chiedendo di farsi portavoce e promotore con il Governo del disagio e della crisi che sta vivendo il comparto degli ambulanti, in seguito alle disposizioni dell’ultimo Dpcm in materia di emergenza sanitaria.

A Firenze, in una piazza Duomo gremita e nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza, gli ambulanti, provenienti da ogni parte della Toscana hanno manifestato chiedendo alle istituzioni di “adoperarsi per una rivalutazione delle misure adottate nel DPCM del 3 novembre, con l’obbiettivo di riaprire i mercati a livello nazionale”. E proprio alla manifestazione degli ambulanti che hanno inscenato il ‘mercato fantasma’ sono intervenuti, oltre a rappresentanti di tutte le forze politiche anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras portando la loro solidarietà e il loro sostegno alla categoria. “La classificazione della Toscana tra le zone rosse ha di fatto profilato uno scenario di norme dall’enorme difficoltà interpretativa che non trovano omogeneità di applicazione, anche tra comuni limitrofi in tutto il territorio regionale – ha spiegato Alessio Pestelli, presidente Assidea – Un sistema di diritto credibile è quello che riesce a garantire i principi di equità e di uguaglianza ed è dovere imprescindibile delle istituzioni affinché questo avvenga”.

“In particolare segnaliamo che sono ammesse alcune tipologie di prodotti alla vendita per tutto il commercio al dettaglio, con la sola esclusione del nostro settore – ha proseguito Pestelli –  Nel precedente lockdown i mercati aperti, del settore alimentare prima, e successivamente, tolte le restrizioni, con l’intero organico, hanno dato prova di una certa resilienza e di come le regole di igiene e contingentamento fossero più agili all’aria aperta rispetto alle strutture al chiuso”. “Aree mercato modificate e banchi rimodulati hanno garantito i giusti distanziamenti e l’uso dei presidi medici indicati, in conformità con le disposizioni del ministero della sanità. Riteniamo che il nostro settore sia una fondamentale rete di servizio economico ma allo stesso modo anche una sottostimata risorsa per la diminuzione della proliferazione del virus in questo momento. Con il periodo natalizio alle porte – ha concluso il presidente Assidea – si prospetta la perdita dell’unica possibilità di recuperare in parte un anno disastroso, compromettendo irrimediabilmente molti di noi e conseguentemente i rischi di tenuta sociale”.

 

Articolo precedenteLa denuncia di Upa Siena. Tagli netti ai rimborsi assicurativi per calamità naturali, una decisione incomprensibile
Articolo successivoViolenza sulle donne. In Toscana 5 femminicidi nel 2019. Durante il lockdown più chiamate ai centri ma meno denunce