sei«Riteniamo che sia un atto dovuto, in quanto abbiamo più volte denunciato un carico improbabile di costi a carico dei cittadini». Così il Psi Federazione Provinciale di Siena interviene con una nota in merito all’inchiesta della Procura di Firenze sull’appalto del servizio di raccolta rifiuti affidato dall’Ato Toscana Sud al raggruppamento di imprese Sei Toscana. «Contestualmente assistevamo a spese che a nostro avviso erano eccessive, per esempio la costruzione della nuova sede di Sienambiente, abbellita da un auditorium interno, di cui ci è sempre sfuggita la necessità per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Mentre le tariffe ai cittadini continuavano, e continuano, ad aumentare» prosegue la nota.

Richieste inascoltate «Abbiamo più volte denunciato la sproporzione fra costi di raccolta e smaltimento con le tariffe applicate. Abbiamo più volte minacciato una “class action” dei cittadini verso gli amministratori comunali che si sarebbero resi corresponsabili dei maggiori costi. Ma le nostre richieste sono state inascoltate» sottolinea il Psi Siena.

Nell’interesse dei cittadini «Ora crediamo che qualcuno dovrà spiegare non solo l’eventuale turbativa, ma anche l’accettazione di dette tariffe, anche se “confermate” dal TAR, in una causa quantomeno inusuale: l’Ato, partecipato al 100% dai comuni, che subisce una causa civile da una società partecipata dagli stessi comuni. Il nostro interesse, e quello dei cittadini, aldilà delle eventuali responsabilità personali, tutte da accertare, e delle quali aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini e dell’eventuale processo, è quello di un consistente ribasso, almeno il 60%, delle tariffe e che si smetta di “inventare” nuovi costosissimi servizi, utili solamente ad aumentare il clientelismo, mediante massicce assunzioni».

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