«Offendere la città di Siena da qui in avanti comporterà delle responsabilità di vario genere, per cui mi confronterò con l’ufficio legale del Comune». Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi nel corso di una conferenza stampa alla clinica veterinaria del Ceppo, dove è stato ricoverato, e poi è deceduto, il cavallo della contrada della Giraffa Raol infortunatosi al Palio di sabato, in riferimento agli attacchi sui social network ai contradaioli da parte di privati cittadini o profili che sarebbero riconducibili ad associazioni animaliste.

«Tuteliamo gli animali molto più di altri» «Noi tuteliamo i nostri animali molto più degli altri; ora basta, avete avuto la vostra pubblicità, non potete offendere la nostra città e la sua cultura» ha aggiunto De Mossi. «Noi cittadini senesi non ci dobbiamo abbassare a queste polemiche perché cercare di spiegare a persone che non hanno voglia di approfondire, di capire cosa è Siena e la sua cultura è tempo perso» ha poi risposto il sindaco ai giornalisti che gli chiedevano cosa pensasse della presa di posizione del Consorzio per la tutela del Palio che ieri ha invitato i contradaioli a non rispondere a titolo personale a comunicati e post sui social network.

«Noi leader mondiali tutela cavalli» «Noi siamo leader mondiali nella tutela dei cavalli, animali amatissimi in questa città» ha aggiunto il sindaco di Siena rispondendo agli attacchi delle associazioni animaliste che hanno chiesto l’abolizione del Palio. Il Comune di Siena dal 1993 ha una convenzione con la clinica veterinaria per la tutela dei cavalli da Palio.«“Questa è la verità» ha aggiunto De Mossi specificando: «la verità urla più di tanta canea urlante che continua ad offendere la nostra città”. “Quando si parla di Siena è meglio che vi documentiate oppure tacciate» ha concluso De Mossi rivolgendosi alle associazioni animaliste.

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