L’istituto farmaceutico militare di Firenze, ha «la peculiarità di riuscire a produrre un prodotto cannabinoide che è standard, e questo lo configura come una vera e propria molecola farmaceutica sulla quale si può fare ricerca e sperimentazione. Questo istituto apre veramente dei nuovi orizzonti all”uso dei cannabinoidi a livello italiano, europeo e anche mondiale. Bisogna che lo Stato intervenga di più in suo sostegno, e anche le Regioni. Chiederò un incontro alla ministra Grillo per poter discutere alcune ipotesi». Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine di una visita svoltasi nelle scorse ore all’istituto farmaceutico militare di Firenze.

Obiettivo, accrescere la produzione Nell’istituto oggi si producono circa 150 kg di cannabis terapeutica annui con l’obiettivo di accrescere la produzione per rispondere alla domanda nazionale di 6-700 kg. «Il Ministro Giulia Grillo è già stata qui all’istituto, questo ha fatto senz’altro bene. L’attenzione che il governo ha su questa materia io l’apprezzo», ha aggiunto Rossi sottolineando la necessità «di arrivare in pochi anni a produrre 3500 kg. Un livello adeguato perché i medici stanno imparando a prescrivere i cannabinoidi. E’ sciocco comprare all’estero la cannabis quando potremmo produrre qui a Firenze tutto il fabbisogno nazionale e con un sistema tutto pubblico senza ricorrere ai privati». Per il governatore, se poi «ogni Regione facesse un investimento pari al proprio fabbisogno questo aiuterebbe a sviluppare l”istituto farmaceutico». Inoltre, ha osservato ancora Rossi «chi ha in mano una molecola se la tiene stretta, ci mette il copyright sopra e cerca di svilupparla. La sfida che ha lo Stato e che hanno le istituzioni, è sviluppare questa molecola per curare meglio i cittadini a costi controllati e contenuti».

«Consumo in Toscana in aumento esponenziale» Accompagnato dal direttore dell’Istituto farmaceutico militare, Colonnello Antonio Medica, Rossi ha visitato due delle tre serre dedicate alla produzione di cannabis terapeutica e altri locali dello stabilimento. «Siamo stati la prima Regione – ha ricordato Rossi – a prevedere l’uso dei cannabinoidi per scopi terapeutici e a completo carico del servizio sanitario regionale. Era il 2012. Oggi, anche grazie alla campagna di informazione che, dopo l’accordo firmato lo scorso anno con il Chimico farmaceutico, abbiamo lanciato, il consumo in Toscana è in aumento esponenziale: quest’anno ne abbiamo acquistati oltre 100 chili e prevediamo di arrivare oltre i 140. Anche per questo vogliamo contribuire allo sviluppo di questa officina farmaceutica che ha la peculiarità di riuscire a produrre, caso forse unico al mondo, un cannabinoide sempre uguale a se stesso». La Toscana, è stato ricordato, nel 2017 ha curato con cannabinoidi 1.285 pazienti con una spesa complessiva di 314.715 euro. Gran parte della cannabis terapeutica è importata dall’Olanda.

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