Banca Mps chiude i primi sei mesi del 2012 con un risultato negativo per 1,617 miliardi di euro, per effetto delle svalutazioni degli avviamenti (che hanno inciso per 1.528 milioni) e le svalutazioni degli attivi finanziari (115 milioni). Nel primo semestre 2011 la banca aveva registrato un utile di 261,4 mln (leggi).
 
I numeri Dopo l'impairment test sugli avviamenti iscritti in bilancio, la banca ha deciso di svalutare l'avviamento consolidato per 1.528 mln di euro. Inoltre, "in considerazione dei progetti di piano industriale – si legge in una nota della banca senese -, si e' ritenuto opportuno procedere alla svalutazione integrale del marchio Antonveneta per 15,2 mln netti. A queste rettifiche, specifica il comunicato della banca, vanno aggiunte la svalutazione della partecipazione detenuta in Am Holding (14,3 mln) e quella delle attivita' immateriali per sopravvenuta obsolescenza di alcuni applicativi software (17 mln). In ''netto miglioramento'' – si legge nella nota – il Core Tier 1 che raggiunge il 10,8% (il dato include 1,9 miliardi di Tremonti Bond). La raccolta diretta, pari a circa 132 miliardi, segna un calo dell'1,7% rispetto al 31 marzo con una quota di mercato del gruppo mantenuta sopra il 7%. Nel semestre  sono stati acquisiti oltre 46 mila nuovi clienti.

Impossibile differire il piano industriale Presentando i dati, l’amministratore delegato Fabrizio Viola ha detto che la semestrale di Mps conferma «l'impossibilità di differire il piano» industriale 2013-2015, «anzi probabilmente anche di accelerare determinate azioni che sono ricomprese nel piano».

Assemblea straordinaria  per aumento di capitale e proposte di modifica statuto Banca Mps riunirà l'assemblea straordinaria il prossimo 9 ottobre, per deliberare sulla delega al cda di aumentare il capitale sociale, in una o piu' volte, anche in via scindibile, anche attraverso l'emissione di bond convertibili, per l'importo massimo complessivo di 1 mld di euro, in esclusione del diritto di opzione degli azionisti esistenti. ll'odg, comunica la banca, anche alcune proposte di modifiche dello statuto.

Rinuncia agli emolumenti aggiuntivi L’amministratore delegato di Banca Mps Fabrizio Viola, il vice presidente con funzioni di cui all’art. 23 dello Statuto Marco Turchi e il vice presidente Turiddo Campaini hanno deciso di rinunciare ai compensi deliberati oggi dal Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’articolo 27 dello Statuto per le cariche rispettivamente ricoperte. In dettaglio, Fabrizio Viola ha rinunciato all’indennità di posizione per la carica di Amministratore Delegato pari a 400 mila euro lordi annui, Marco Turchi alla remunerazione di 85 mila euro annui spettante in qualità di vice presidente con funzioni di cui all’art. 23 dello Statuto, Turiddo Campaini al compenso annuale di 65mila euro riconosciuto per la carica di vice presidente. 

La senesità perduta  Ieri sera intanto, il presidente di Banca Mps Alessandro Profumo ha parlato ai senesi, in un dibattito-confronto sul presente e sul futuro della banca. «La senesita' della Banca Monte di Paschi di Siena di fatto non c'e' piu', noi stiamo cercando di tenerla legata alla comunità portandola a nuovo reddito dopo il rimborso dei 3,4 miliardi di euro allo Stato. Il piano industriale prevede questo entro il 2015 dopo il rimborso di bond dello Stato». – ha detto intervenendo ad un dibattito pubblico. «Questa banca – ha aggiunto – è un valore per il territorio perché fa bene la banca e non perché fa l'occupatore di ultima istanza. Il Monte dei Paschi di Siena ha vissuto per 540 anni e vuole continuare a vivere per altri 540, ma da oggi o facciamo delle scelte per restare in piedi o cadiamo».

Il piano industriale «Sul piano industriale presentato a luglio la rete sta reagendo bene: c'e' forte capacita' di darsi da fare per riportare il Monte dei Paschi di Siena dove deve stare, come posizionamento sul mercato. Il momento cruciale per il piano industriale – ha proseguito Profumo – sara' quando avremo 'imbullonato' il tema del risparmio dei costi». Profumo è stato più volte interrotto durante il suo intervento dalle contestazioni di alcuni dipendenti della banca presenti all'incontro.

La protesta dei sindacati Organizzate in un presidio le sigle sindacali di Banca Mps, hanno affermato «di non accettare misure sbrigative e facili scorciatoie con pesanti ricadute sui lavoratori per risolvere la crisi della nostra Banca». Al management aziendale hanno chiesto: quali strategie commerciali di rilancio sta mettendo in campo per risollevare la redditivita' della Banca?». Le stesse sigle sindacali chiedono al presidente Profumo: «La dirigenza vuole veramente il bene e il futuro di questa azienda? E' disposta a un dialogo vero, a relazioni sindacali degne di questo nome, al rispetto dell'etica del lavoro?». Domande a cui inevitabilmente il piano industriale darà risposta. Ma Profumo non ha parlato di solo futuro. Anche il passato è stato al centro dell'intervento del presidente di Rocca Salimbeni che ha duramente criticato la gestione passata della banca.

La critica e il grande errore «La qualita' della gestione precedente non e' stata buona. Questo è evidente, altrimenti non dovremmo chiedere oggi 3,4 miliardi di euro allo Stato». – ha ribadito. Fino a riconoscere i due più grandi errori commessi. «L'errore maggiore – ha detto Profumo – non è stato il solo acquisto di Antonveneta ma l'acquisto di 27 miliardi di titoli di Stato che oggi ci mangiano 5 miliardi di capitale. Senza questi titoli non avremmo avuto bisogno di supporto pubblico. Nessuno con i propri soldi li avrebbe comprati».

Il retroscena C’è stato infine tempo anche per svelare un retroscena lungo l’asse Unicredit, Banca MPS e Antonveneta. «Quando ero presidente di Unicredit mi fu offerto di acquistare Banca Antonveneta ma rifiutai perche' il costo mi sembrava alto. L'istituto – ha detto Profumo, ricordando un retroscena delle trattative di quel periodo – fu offerto anche a Unicredit ad un prezzo inferiore, ma non abbiamo partecipato all'offerta». Il manager ha ricordato comunque che il quadro di riferimento di allora era diverso poiche' «Intesa aveva comprato SanPaolo e aveva schiacciato un po' tutti», e gli organismi di vigilanza sollecitavano «ad affrontare alcune realta' problematiche».

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