I Carabinieri Forestali di Grosseto ricorreranno all’esame del dna per individuare i responsabili della posa di una serie di lacci metallici, strumenti illegali usati per la cattura di cinghiali e altri animali selvatici, nei pressi dell’antica tenuta di Pescaia, nel grossetano. I militari sono intervenuti dopo che un cinghiale, una femmina di circa 70 chilogrammi di peso, è stata ritrovata presa a un laccio.

Trovati altri 7 lacci All’arrivo della pattuglia l’animale stava cercando di liberarsi dimenandosi con violenza. La liberazione è stata complicata ed è stato necessario l’intervento di un esperto in catture di animali selvatici, per assicurare che l’operazione avvenisse in completa sicurezza. A seguito di ulteriore ispezione nella zona sono stati ritrovati sette lacci. Il materiale è stato sequestrato e si sta procedendo sul rilievo del dna per individuare il profilo genetico del responsabile.

Articolo precedentePericolo di fuga. 63enne ucciso nel senese dopo tentata violenza, convalida d’arresto per la 16enne
Articolo successivoIn viaggio. La deportazione nei lager, la mostra documentaria fa tappa in Sinagoga