Giorni bui quelli che aspettano i cacciatori toscani e l’annosa gestione faunistico venatoria del territorio. E’ stata infatti pubblicata in Gazzetta ufficiale l’11 febbraio 2021 la richiesta di 13 cittadini per promuovere un referendum nazionale contro l’abolizione della legge quadro sulla caccia.

“Volete voi che sia abrogata la legge 11 febbraio 1992, n.  157, ‘Norme per la protezione della selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio’, nel testo risultante dalle successive modifiche ed integrazioni?”. Questo il quesito che la cancelleria della Corte Suprema ha raccolto a verbale. Da adesso i promotori avranno 90 giorni di tempo per raccogliere almeno 500 mila firme. Nel caso venissero raccolte il referendum si dovrebbe tenere entro il 2022.

In venticinque anni si sono dimezzati. Se nel 1995, seppure già in calo, erano quasi 150 mila le doppiette in Toscana, adesso non raggiungono le 75 mila. E vista l’età media elevata, tra i 65 e i 78 anni, nei prossimi anni c’è da aspettarsi un’ulteriore, drastica riduzione.

E proprio la Toscana è la regione d’Italia con il più alto numero di cacciatori – segue la Lombardia – ed è anche ai vertici come densità in rapporto alla popolazione. Vista tuttavia l’età media dei cacciatori, compresa tra i 65 e i 78 anni, è facile prevedere una riduzione del numero delle doppiette. Un trend ormai consolidato negli ultimi 25 anni. Sen nel 1995 i cacciatori toscani erano 150 mila, oggi parliamo di 70 mila. A livello nazionale, dal 1985 a oggi il numero dei cacciatori si è ridotto di due terzi: erano oltre un milione e mezzo nel 1985, oggi sono poco più di 500 mila. Secondo una recente indagine solo il 5% dei cacciatori ha meno di 30 anni.

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