Il sindaco di Siena Bruno Valentini«Ovviamente preoccupato». Si definisce così in alcune dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa il sindaco di Siena Bruno Valentini in merito allo scandalo della gara per la gestione dei rifiuti nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto. «Un’inchiesta del genere rischia di mettere in discussione un servizio, tra i primi ad essere stato affidato tramite gara in Italia, essenziale per il cittadino – dichiara il primo cittadino – La preoccupazione principale che abbiamo e’ garantire la continuita’ aziendale per un servizio che non puo’ essere interrotto. Per noi soci, che non avevamo idea che ci potessero essere dei sospetti, la gara era regolare, anzi ne eravamo assolutamente orgogliosi visto il primato sul Paese».

Corsi (L’Alternativa- Impegno per Siena): «Il sindaco riferisca in aula» «Sconcerto» è quanto esprime  in una nota Andrea Corsi, consigliere comunale di Siena de “L’Alternativa-Impegno per Siena”. «Chiediamo fin d’ora che nel consiglio comunale di martedì prossimo, il Sindaco riferisca in aula tutte le notizie in suo possesso e come intende muoversi a tutela dell’amministrazione comunale e dei cittadini senesi. Auspichiamo che vengano attuate tutte le forme necessarie a conseguire tali fini, valutando anche la possibilità di costituire il Comune di Siena come parte civile nel procedimento in corso. Da parte nostra utilizzeremo tutti gli strumenti a disposizione perché venga fatta chiarezza, nel rispetto delle competenze istituzionali, a cominciare da una doverosa convocazione in Commissione garanzia e controllo dei vertici della società partecipata Sienambiente spa. Da questa vicenda emerge ancora una volta la difficoltà, non solo per i cittadini, ma anche per i consigli comunali, di esercitare un controllo efficace sull’arcipelago delle società partecipate da enti pubblici, e che erogano servizi pubblici, a causa del complicato incastro di scatole cinesi che spesso tali società vanno a costituire. Rivendichiamo di aver sempre contrastato la continua reiterazione di questo sistema che ha sin qui favorito opacità e una pletora di consigli di amministrazione» conclude Corsi nella nota.

vivarelli-colonnaGrosseto valuta di costituirsi parte civile Si è già pronunciato per la costituzione di parte civile, invece, il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna: « Stiamo valutando la possibilita’ per il Comune di costituirsi parte civile – ha detto – Come sindaco non voglio puntare il dito accusatorio verso nessuno – ha detto -, perche’ sono un garantista: nella spiacevole vicenda dell’arresto del direttore dell’Ato Toscana Sud Andrea Corti attendiamo quindi che la giustizia faccia il suo corso. La mia amministrazione ha voluto, appena insediata, unificare le deleghe in materia sotto un unico assessorato e ricostituire immediatamente il settore ambiente che era stato smantellato fin dal 2013. Non conosciamo, ad oggi, il motivo che porto’ alla soppressione di quell’ufficio ma e’ sicuramente necessario un’attivita’ ricognitiva per approfondire ulteriormente la vicenda. Vogliamo che ci sia chiarezza e trasparenza per ottimizzare il servizio».

Stefano Mugnai
Stefano Mugnai

Mugnai (Forza Italia): «Il sistema Toscana scricchiola»  «L’Ato rifiuti Toscana Sud travolto da una bufera giudiziaria? E’ il sistema toscana, bellezza. Ma scricchiola». A dirlo è Stefano Mugnai, presidente del gruppo regionale Forza Italia che aggiunge come il sistema «scricchiola ormai da tempo, con evidenti segni di cedimento scanditi da inchieste che si susseguono su vicende tutte legate a logiche politiche: il buco di bilancio che ha messo in default la ex Asl 1 di Massa Carrara, le sorti di Banca Etruria e Monte dei Paschi di Siena, e ora l’Ato rifiuti Toscana Sud.  Il punto è che c’è un filo conduttore, in tutto questo, ed è ascrivibile a un modo di amministrare la cosa pubblica che il Pd, nelle sue declinazioni storiche, ha improntato sulla logica della costruzione del consenso, anche con politiche clientelari praticate soprattutto attraverso gli enti locali fin quando è stato possibile e dopo, cambiato il quadro normativo, attraverso le partecipate. Perché queste ultime certo, si configurano come soggetti di diritto privato, ma rispondevano comunque a una logica politica chiara, quella del Pd. Per capirlo era sufficiente guardare chi sedeva sulle poltrone di vertice, in gran parte ex sindaci, ex assessori, ex segretari tutti del Pd». «Bene ha fatto il presidente di Ato Toscana Sud, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli – prosegue Mugnai -, a convocare subito l’assemblea d’Ambito perché ora si tratta di capire da che parte staranno i sindaci uno a uno: da quella dei cittadini di Grosseto, Arezzo e Siena che hanno necessità di vedersi assicurato il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, o magari ci sarà qualcuno che nicchia non prendendo posizione netta rispetto ai fatti che stanno emergendo? Perché su questa vicenda di conflitti d’interesse che ne sono a decine; anche per alcuni sindaci targati Pd. In questo momento vi è la necessità di garantire il servizio nella massima trasparenza. Se poi l’affidamento del servizio sia avvenuto in maniera illegale ce lo dirà l’inchiesta. In quel caso non si potrà far finta di niente».

Il segretario provinciale del Pd di Arezzo Massimiliano Dindalini
Il segretario provinciale del Pd di Arezzo Massimiliano Dindalini

Dindalini (Pd Arezzo): «Nuova riflessione sul sistema» «I Magistrati facciano il loro lavoro. Il Pd ripone fiducia nell’operato della Giustizia e si augura che possa giungere presto a conclusione». Così Massimiliano Dindalini, segretario provinciale del Pd Arezzo. «Nel frattempo i cittadini hanno diritto alla piena garanzia dei servizi erogati da Sei Toscana ed è quindi opportuno che i Sindaci provvedano, in attesa della conclusione dell’inchiesta, a dotare l’Ato di tutte le figure necessarie per il controllo della qualità del servizio. Selezionandole e scegliendole, ovviamente e come ci auguriamo sia stato sempre fatto, sulla base dei criteri di professionalità ed esperienza. Molti comuni stanno raggiungendo importanti risultati con la raccolta differenziata ed altri si stanno incamminando su questa strada. Un processo che deve continuare nell’interesse delle comunità e dell’ambiente. Garantire l’immediato non basta. Si tratta di capire, alla luce del progressivo sviluppo delle indagini, quanto è accaduto e trarne anche le conseguenze politiche».

Cgil Toscana: «Dal male può derivare un bene» Sull’argomento è intervenuta anche la Cgil Toscana che «ribadendo la fiducia nell’azione della Magistratura – si legge in una nota – , riteniamo che tale difficile e complessa situazione deve essere utilizzata dal sistema politico istituzionale per rilanciare una discussione – che si traduca in scelte di governo – rispetto all’intero ciclo dei rifiuti della Toscana, ovvero di quale debba e possa essere l’ambito ottimale di gestione, quale rapporto debba avere l’Ente Regione con il sistema dei comuni toscani, quale natura e quali dimensioni debba avere il soggetto gestore, quali le autorità e/o il comitato che vigili sulla qualità del servizio e delle tariffe, quali i percorsi amministrativi per tradurre nel rispetto della legge e attraverso il coinvolgimento delle comunità le scelte politiche complessive, come prevedere un coinvolgimento dei lavoratori e dei cittadini nelle scelte strategiche in tale ambito». «Avendo sempre a riferimento che in Toscana ed in Italia la quantità dei rifiuti prodotti non aumenterà –  spiegano Maurizio Brotini, segretario CGIL Toscana e Simonetta Poggiali, segretaria FP CGIL Toscana -, causa la crisi che ha ridotto stabilmente i quantitativi sia dei rifiuti solidi urbani che di quelli industriali ed alle azioni positive sul sistema delle imprese, degli imballaggi e degli stili di vita e di consumo, con la conseguente ed ulteriore riflessione sulle necessità impiantistiche per fare della Toscana un sistema capace di smaltire e riutilizzare ciò che si produce come rifiuto, dove al centro stia la raccolta differenziata e la percentuale reale di riciclo ed utilizzazione delle materie prime seconde. Ex malo bonum, dal male può derivare un bene».

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