arresto_carabinieriStroncato traffico internazionale di stupefacenti. I carabinieri di Firenze hanno eseguito trenta ordinanza di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti nelle province di Firenze, Arezzo, La Spezia, Genova, Terni e Bergamo.

Ad Arezzo e Firenze i gruppi attivi in Toscana Le indagini hanno identificato due gruppi, uno a Arezzo ed uno a Firenze, mentre i canali di rifornimento della droga, ingenti quantitativi di cocaina e marijuana, venivano da Norvegia, Olanda, Germania, Francia, Belgio e Svizzera. Le ordinanze sono state chieste dalla Procura della Repubblica di Firenze. Le due organizzazioni criminali sgominate questa mattina dai carabinieri avevano scelto la Toscana, e in particolare Firenze, come base operativa, poiché attratte dalla forte richiesta di droga presente sul territorio. Lo ha spiegato il Procuratore aggiunto Giuliano Giambartolomei: «Se queste organizzazioni si radicano in Toscana e a Firenze – ha detto – allora significa che qui c’é un mercato che richiede molto». Le indagini sulle due organizzazioni, coordinate dal Pm Andrea Cusani e condotte dai militari nel nucleo investigativo di Firenze, hanno portato all’emissione di 30 misure cautelari tra arresti domiciliari e in carcere, 21 delle quali sono state eseguite questa mattina; tre le persone indagate. La droga, soprattutto cocaina, veniva importata dal Nord Europa per essere spacciata in Toscana e in parte in Liguria. In particolare, ogni gruppo criminale era in grado di spacciare dai 10 ai 15 chilogrammi di cocaina al mese.

Nei Paesi del Nord controlli soft  «La scelta di importare droga attraverso i paesi nel Nord Europa è dovuta al fatto che lì c’è un controllo allentato. Questi Paesi – ha detto Gambartolomei – devono adottare più controlli sulle vie di accesso, soprattutto quelle aeree». Le due organizzazioni, che avevano le loro basi operative su Firenze e Arezzo, erano entrambe controllate da due fratelli di origine albanese di 33 e 37 anni, residenti a Arezzo e San Giovanni Valdarno e arrestati questa mattina. In manette anche un imprenditore di origini calabresi, titolare di una ditta edile con sede in Toscana, ritenuto uno dei vertici del gruppo criminale attivo su Arezzo.

Accusa di corruzione per un maresciallo dei carabinieri Secondo quanto spiegato dai militari, è stato raggiunto da misura di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di corruzione, anche un maresciallo dei carabinieri, in servizio all’ispettorato del lavoro di Arezzo: l’uomo, estraneo alle vicende relative al traffico di droga, avrebbe cercato di ottenere favori per alcune delle persone risultate indagate nell’inchiesta, ricevendone in cambio un’auto. Nel corso delle indagini, partite nel 2009, sono state arrestate in flagranza 14 persone, tra albanesi e italiani, con il sequestro complessivo di 11 chilogrammi di cocaina (nelle province di Firenze, Arezzo e Modena), 15 di marijuana (a Milano), e di 30.000 euro in contanti.

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