«Riteniamo grave ed inaccettabile che un lavoratore sia trattato in modo arrogante e prepotente, magari perché ritenuto colpevole di essersi ammalato». A dirlo in una nota Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana e Luisa Pietrini, Fiom Cgil Massa Carrara in merito alla vicenda che ha coinvolto «un lavoratore dipendente di una ditta in subappalto presso il Pignone di Massa, durante il giorno di malattia gli è stato comunicato con un messaggio telefonico che non doveva presentarsi al lavoro e sarebbe stato collocato in ferie forzate. Gli abbiamo consigliato di presentarsi comunque al lavoro e nella giornata di ieri (lunedì 25 marzo) ha svolto regolarmente la propria attività lavorativa e fatto anche un’ora di straordinario. Prima dell’uscita però gli è stato tolto il cartellino e questa mattina, di nuovo presentatosi al lavoro, non è stato fatto entrare senza nessuna comunicazione formale».

«Lavoratore ritenuto colpevole di essersi ammalato» «Abbiamo impugnato la decisione unilaterale aziendale, ma riteniamo grave ed inaccettabile che un lavoratore sia trattato in questo modo arrogante e prepotente, magari perché ritenuto colpevole di essersi ammalato – spiegano i sindacati nella nota -. Esistono dei precisi doveri da parte dell’imprenditore, tra cui la tutela della dignità e della personalità morale dei lavoratori. Quanto avvenuto contrasta con il rispetto di qualsiasi norma contrattuale e legale e la dice lunga sulla situazione degli appalti all’interno del Pignone. Appalti, sub appalti e sub appalti di appalti devono essere messi sotto controllo. Il lavoratore ci ha comunicato che si è trovato spesso a lavorare molte ore giornaliere, compreso sabato e domenica in alcuni periodi. Come Fiom avvieremo una campagna affinché tutti i lavoratori abbiano i minimi diritti riconosciuti, dai salari, alla sicurezza, agli orari, alle retribuzioni, compreso il diritto a poter usufruire della mensa. E’ intollerabile vedere che molti lavoratori delle ditte in appalto all’interno del Pignone consumino i pasti sulla strada. I salari ed i diritti non sono in appalto».

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