Foto Pixabay
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Chiuso il traffico aereo italiano da e per la Cina e dichiarato lo stato di emergenza per sei mesi in Italia. La misura, cautelativa, è stata annunciata nella serata di giovedì dal Premier Giuseppe Conte subito dopo aver informato che il coronavirus è arrivato in Italia, a Roma. «Siamo il primo Paese dell’Ue ad adottare una misura cautelativa di questo genere» ha sottolineato Conte.

Stop a viaggi di studenti e docenti verso le università Una decisione che inevitabilmente si riflette sulla Toscana, da sempre meta di turisti cinesi e di studenti che scelgono la regione per le loro università. Prima fra tutte l’Università per Stranieri di Siena che, nei giorni scorsi, per voce del suo rettore Pietro Cataldi ha annunciato di aver bloccato i trasferimenti di studenti e docenti da e per la Cina. Intensi sono i rapporti che l’ateneo, negli anni, ha instaurato proprio con la Cina e a oggi si contano circa 200 studenti cinesi che nel corso dell’anno si spostano dall’Italia all’Oriente. Per il momento, dunque, tutto si ferma. Identica decisione è stata presa a Pisa dove le università hanno bloccato i viaggi verso la Cina.

La crisi di commercio e turismo Università e studenti ma non solo. Il diffondersi sempre più rapido del virus cinese sta impattando anche con l’economia toscana. A partire dal turismo. La diffusione della notizia dell’esistenza del coronavirus a ridosso del Capodanno cinese ha influito sui viaggi all’estero e anche in Italia che i cinesi organizzano in questo periodo di festa. E per la Toscana questo ha significato disdette negli alberghi e nei ristoranti, con conseguenze anche per i locali cinesi in Italia che ora vengono snobbati, per paure immotivate, anche dagli stessi italiani. Un calo vertiginoso testimoniato da Confindustria Alberghi Firenze e Federalberghi che si traduce, secondo le prime stime destinate a salire, in 250-300 mila euro di danni e fino a 400mila presenze in meno. Numeri destinati a crescere se si considera che il 2020 era stato proclamato anno del gemellaggio Italia-Cina con l’obiettivo di valorizzare i rispettivi siti Unesco, essendo i Paesi che ne contano di più. E la Toscana fa la parte del leone in Italia, cosa che aveva fatto ben sperare gli albergatori e i ristoratori che si attendevano un boom di turisti. Turismo, ma anche moda con le grandi griffe fiorentine del lusso come Gucci e Ferragamo che potrebbero risentire del calo dei consumi in Cina e dei turisti in città. Previsioni rosee a inizio anno avevano fatto presagire un boom di presenze senza fare i conti con questo nuovo virus che in poche settimane ha rivoluzionato la vita di molti cittadini cinesi e, con la notizia dei primi due contagi a Roma, anche di molti italiani.

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