In conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19 gli occupati diminuiranno del 1,5% in provincia di Arezzo e del 1,2% in quella di Siena. Si riduce il reddito disponibile delle famiglie (-1,4% ad Arezzo e 0,9% a Siena) e di conseguenza diminuisce la loro capacità di spesa. Lo rivela il report della Camera di Commercio di Siena e Arezzo su elaborazione Prometeia con i primi dati sui mesi di marzo e aprile 2020.

Le prime stime del valore aggiunto provinciale pubblicate da Prometeia nel mese di aprile evidenziano una flessione del 7,9% per la provincia di Arezzo e del 6,1% per quella di Siena, con un probabile parziale recupero nel 2021 (+3,4% per Arezzo e +3,3% per Siena).

Per quanto concerne l’export la chiusura completa delle attività nei mesi di marzo-aprile e la difficile ripresa delle attività nei mesi successivi condizioneranno pesantemente il risultato del 2020: le previsioni per la provincia di Arezzo indicano una flessione del 10% delle vendite all’estero che potrebbero essere recuperate in parte nel 2021 (+7,5%). Per Siena la flessione prevista è ancora più pesante (-12,4%), con un recupero del 5,5% nel 2021.

I dati delle ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate: nel solo mese di aprile sono arrivate a oltre 4,5 milioni in provincia di Arezzo e a oltre 2,8 milioni in provincia di Siena, livelli di intervento superiori a quelli della gran parte delle concessioni complessive degli ultimi anni. Peraltro si tratta di dati ancora incompleti.

L’impatto dell’emergenza Covid 19 in Toscana è stato tra i più elevati, proprio a causa della sua specializzazione manifatturiera nelle produzioni tradizionali del Made-in-Italy e dell’importanza dei comparti del commercio e del turismo nel settore terziario. La produzione industriale della Toscana, dati IRPET, ha visto nel marzo 2020 una flessione del -33,1% rispetto a marzo 2019.  L’effetto del lockdown è stato differenziato a seconda dei settori: i risultati peggiori si riscontrano per il Tessile, Abbigliamento e prodotti della pelletteria. Tra le componenti del nostro sistema produttivo quelle meno colpite sono state le industrie alimentari e quelle chimiche e farmaceutiche. Nel complesso, il primo trimestre fa segnare una diminuzione del livello di produzione industriale del 12,3% rispetto ai tre mesi iniziali del 2019. Per quanto concerne il settore turistico, IRPET ha stimato una contrazione che varia tra 4,1 miliardi e 7 miliardi  a seconda dell’evoluzione della stagione turistica e di eventuali altre ondate pandemiche.

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