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Da oggi è in vigore una sorta di ‘zona arancione’ per Badia Tedalda, il paese dell’aretino che ha registrato 28 casi positivi tra cui due decessi. Il sindaco di Badia Tedalda (Arezzo) Alberto Santucci con un’ordinanza scattata a mezzanotte, ha imposto il divieto di uscire dal capoluogo alle frazioni e verso gli altri comuni, tranne casi strettamente autorizzati con specifico decreto sindacale.  «Se non lo avessi fatto io – ha dichiarato il sindaco sulla pagina Facebook del Comune – lo avrebbe fatto la Regione vista la significativa percentuale di positivi al Covid-19 sulla popolazione totale. Questo provvedimento entrerà in vigore a mezzanotte di oggi e varrà fino al 16 aprile».

Il provvedimento, si legge, è stato redatto dal sindaco, corretto dal Prefetto di Arezzo Anna Palombi e condiviso con Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Sestino, giunta e consiglio Comunale di Badia Tedalda. «Chi ha necessità assoluta di uscire dal comune di Badia per una visita specialistica, o per ragioni inderogabili di lavoro, oppure per rifornire (una volta la settimana massimo) il proprio alimentari, frutta-verdura o la farmacia deve chiedere il permesso scritto indicando con precisione motivo e data del viaggio». Il provvedimento non ha efficacia per l’enclave aretina in Romagna – Ca Raffaello dove non ci sono farmacia e negozi – e non esclude la possibilità per gli abitanti di Ponte Presale, nel comune di Sestino, di continuare ad entrare a Badia Tedalda. Il paese peraltro si trova sotto una spessa coltre di neve. Le strade sono state liberate ieri grazie all’intervento dei mezzi dell’Unione dei Comuni Valtiberina.

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