Dal 3 giugno si potrà tornare a viaggiare per l’Italia, varcando i confini regionali, senza dover più giustificare lo spostamento o esibire autocertificazioni. Una decisione che ha creato molte polemiche con i governatori del Sud Italia che hanno espresso grande preoccupazione per una decisione del Governo considerata un po’ troppo frettolosa. Ad esprimere qualche timore, soprattutto in riferimento all’elevato numero di casi presenti ancora in Lombardia, anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ieri mattina è intervento a Sky Tg24. 

«Aspettare è ragionamento di buon senso» «Aspettare anche una settimana, e arrivare anche in Lombardia a numero di contagi molto ridotto, darebbe sicurezza a tutta l’Italia e forse si potrebbe riaprire con maggiore tranquillità – ha detto Rossi – sarebbe un ragionamento di semplice buon senso» dal momento che i dati sui contagi «non sono ancora assestati» e la Lombardia mantiene ancora un «impatto pesante».

«Messaggio altalenante tra i cittadini» Per Rossi anche tra i cittadini «c’è un sentimento diffuso di preoccupazione. Rischiamo un po’ – ha aggiunto – di lanciare un messaggio altalenante, in base alle emozioni». Quello «attuale è che tutto è finito: non è cosi, i fenomeni non sono assestati, anche in Toscana: l’altro giorno c’erano due casi di contagio, ieri 12». Laddove ce ne sono centinaia «rimango un po’ sbalordito a vedere questa forte spinta a riprendere a far tutto come prima, sarei più cauto. Non voglio fare lo sceriffo – ha concluso -, non sono per la guerra tra Regioni ma il mio invito al Governo è di considerare anche questi aspetti».

Articolo precedenteCoronavirus. 4 nuovi casi in Toscana, 4 i decessi. I guariti sono 7952
Articolo successivoCoronavirus. Gel igienizzante creato a scuola, in distribuzione gratis alle famiglie