Sono 540 ventilatori richiesti per reparti di terapia intensiva di tutta la Toscana, ma non ci sono aziende in grado di metterli a disposizione in tempi brevi. L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze raccoglie e si fa portavoce delle osservazioni che arrivano dagli ingegneri clinici e dai professionisti  che lavorano nelle aziende del settore medicale, impegnati in prima linea nella lotta contro il coronavirus. «C’è un problema di produzione e di tempi – dichiara il presidente dell’Ordine, Giancarlo Fianchisti –  le aziende, quasi tutte all’estero,  non ce la fanno a mantenere questi ritmi e le informazioni che vengono fornite sui termini di consegna non sono certe».

Corsa contro il tempo Dopo l’aggiudicazione in tempi record della gara Consip, le aziende sanitarie toscane cercano di rifornirsi di un numero sempre maggiori di ventilatori attraverso Estar, l’ente di supporto tecnico-amministrativo regionale. L’approvvigionamento di macchinari tecnologici per terapia intensiva diventa così una corsa contro il tempo. «Gli ingegneri clinici in tutta la Toscana sono in prima linea – continua Fianchisti –  e lavorano senza sosta in questa emergenza per garantire il corretto funzionamento di macchinari e di tecnologie vitali per le persone malate».

60 ingegneri per il corretto funzionamento In tutta la regione c’è un team di circa 60 ingegneri che, con il supporto dei tecnici, garantisce il corretto funzionamento di tutti i macchinari, compresi quelli per sale operatorie e terapia intensiva e sub-intensiva, si occupa del  collaudo dei nuovi strumenti e ha piena conoscenza del parco macchine. «Soprattutto in questi ultimi giorni, con gli ambulatori chiusi, si è lavorato a pieno regime per trasferire i macchinari utili nei reparti messi a dura prova dell’emergenza sanitaria e, in stretta collaborazione con il personale sanitario, si è riusciti a massimizzare le tecnologie a disposizione adattandole alla situazione di emergenza. Un lavoro enorme con medici e infermieri  –  conclude il presidente dell’Ordine della provincia di Firenze – che sta mostrando la grande capacità di reazione di tutto il sistema sanitario. Il problema di approvvigionamento diventa cruciale e richiede uno sforzo ulteriore a un sistema già allo stremo».

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