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Cittadini toscani con un’età media di 50 anni, principalmente di sesso femminile e con stati di ansia e paura, preoccupazione per familiari, parenti, amici e richiesta supporto per attacchi di panico. E’ l’identikit dei cittadini toscani che, durante l’emergenza Covid-19, si è rivolto alle linee telefoniche attivate dall’Ordine degli psicologi della Toscana e dal Comune di Firenze.

La maggior parte delle chiamate da Firenze e provincia La prima linea, a carattere informativo, è stata attivata il 16 marzo, la seconda, quella di supporto psicologico realizzata in collaborazione con il Comune, è stata attivata il 24 marzo. Dal 16 marzo, sono state registrate 808 chiamate, di queste 564 chiamate (69,8%) sono state registrate sulla linea 1 e le restanti 244 (30,2%) sulla seconda linea. Secondo quanto riporta l’indagine il 48,9% delle chiamate sono arrivate da Firenze e provincia, seguono Lucca (8,1%) e Siena (7,5%). L’età media delle persone che hanno usufruito del servizio è stata di 50 anni: rispetto al sesso il 69,7% delle chiamate sono arrivate da donne e il 30,3% da uomini.

Stati di ansia e paura Tra i motivi di richiesta di supporto prevale la motivazione legata a stati di ansia e paura (circa il 31%), la ricerca di un supporto generico spinto da un bisogno di ascolto (17%). «L’Ordine degli psicologi è riuscito a intercettare i bisogni delle persone nella fase più dura del lockdown e durante la fase della ripartenza – ha detto l’assessore al welfare Andrea Vannucci -. Il Comune di Firenze ha fatto la sua parte mettendo a disposizione il proprio call center». «Nel momento in cui questa emergenza sanitaria sarà terminata – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino – ci mettiamo a disposizione di Firenze con i nostri professionisti psicologi per ragionare di un nuovo modello di città».

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