Il fiume Arbia ad Arbia Foto agenziaimpress.it

Arriverà lunedì in Giunta la delibera con l’elenco dei comuni colpiti dal maltempo e che hanno subito danni per la pioggia e i temporali che si sono abbattuti sulla Toscana lo scorso fine settimana o per via degli allagamenti che ne sono susseguiti. A portarla sarà il governatore Enrico Rossi che lo scorso 18 novembre ha firmato la dichiarazione di emergenza regionale, a cui seguirò la richiesta di quella nazionale. Ma la delibera che lunedì sarà portata in giunta permetterà di attivare da subito prestiti fino a 20 mila euro, senza interessi, a beneficio delle aziende colpite.

I finanziamenti, come già è stato in passato, saranno concessi ricorrendo al microcredito: non ci sarà dunque bisogno di produrre garanzie. Le pratiche saranno gestite da Fidi Toscana, la finanziaria di cui la Regione è socia di maggioranza relativa, la quale attiverà sul territorio una serie di sportelli: uno a Grosseto, uno ad Empoli ed un terzo nel pisano (a Pisa o a Pontedera), oltre naturalmente allo sportello già presente presso gli uffici fiorentini. Per richiedere il prestito basterà un’autodichiarazione con i danni subiti e gli interventi conseguenti da finanziare, per un importo di almeno cinquemila euro. Di fatto è un ristoro offerto alle imprese che hanno la necessità di una boccata di ossigeno immediata, visto che per i rimborsi che potranno arrivare dal livello nazionale nel caso di riconoscimento dell’emergenza i tempi sono più lunghi.

I moduli per il microcredito sono già disponibili sul portale “Toscana Muove”, www.toscanamuove.it, nella sezione “Bandi gestiti”. La misura è quella che riguarda le imprese colpite da calamità naturali, attivata la prima volta nel 2017. Sono ammesse tutte le spese connesse alla ripresa e al rilancio delle attività danneggiate: ovvero investimenti per riparare o acquistare nuovi macchinari al posto di apparecchiature non più utilizzabili, interventi su operare murarie, i veicoli anche o l’acquisto di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, le spese per la rimozione o lo smaltimento di detriti e fango ed altri costi generali. Gli uffici esamineranno velocemente le richieste e dall’ammissione al prestito (su cui potrà essere richiesto un anticipo fino all’80 per cento) e dalla firma del contratto le aziende avranno un anno di tempo per eseguire gli interventi dichiarati, con una proroga possibile di altri tre mesi. Trascorso il termine, le spese dovranno essere rendicontate e si dovrà anche accompagnare una perizia, finanziabile anch’essa, che certifichi i danni subiti. A quel punto l’intero prestito sarà erogato. Il finanziamento ricevuto potrà essere restituito da tre a dieci anni, a tasso zero appunto. Le rate sono trimestrali ma si pagano solo dal terzo anno: è previsto infatti un preammortamento di ventiquattro mesi.

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