Tre giorni di sciopero della fame, a partire da stanotte, del garante dei detenuti della Toscana Franco Corleone per sostenere una serie di progetti legati ai penitenziari di Pisa, Livorno e Sollicciano a Firenze. «E’ solo l’inizio di una serie di digiuni che intendo seguire» annuncia Corleone.

I motivi dello sciopero «Intendo conoscere la data di inaugurazione della seconda cucina a Sollicciano, cosi’ come quella di alta sicurezza a Livorno, e l’esatta apertura dei servizi igienici della sezione femminile di Pisa – spiega -. Non sono piu’ accettabili ritardi o tempi improbabili per opere da troppo tempo promesse». Per il garante toscano dei detenuti non piu’ procrastinabile una «vera riforma del carcere in Toscana. E’ urgente una decisione limpida e coerente sulla destinazione del Gozzini come sede di una Casa delle donne, non di un carcere femminile. Un istituto, cioe’, rispettoso della differenza di genere, per una detenzione che offra la possibilita’ di un reale reinserimento sociale e una pratica di esercizio di diritti e responsabilità».

Tra gli «impegni da mantenere», Corleone torna su quello del Teatro stabile di Volterra (Pisa): «Chiedo un tavolo di confronto tra tutti i soggetti che hanno responsabilita’. Bisogna definire un progetto di valore culturale e una decisione che salvi il finanziamento». Il Garante ricorda anche la petizione lanciata su Change che ha riscosso un «”vasto consenso, arrivando finora a oltre duemila firme. L’obiettivo – spera Corleone – e’ che alla fine degli spettacoli di quest’anno ci possa essere l’annuncio che finalmente un progetto e’ stato scelto e si realizzi una straordinaria opportunita’ di crescita sociale e recupero architettonico».

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