Botta e risposta in Fondazione Monte dei Paschi dove continua a distanza la divergenza di ‘vedute' alla vigilia della seduta della Deputazione generale in programma per mercoledì 24 luglio. Dopo le anticipazioni sulla bozza di documento (leggi) che oggi pubblichiamo in versione integrale (scarica) in cui alcuni membri della Deputazione prendevano le distanze dal presidente Gabriello Mancini, oggi è arrivata la replica del primo inquilino di Palazzo Sansedoni. Confermati i prossimi passaggi con la «nomina della nuova Deputazione qualora arrivino per tempo tutte le candidature da parte dei soggetti preposti (scarica) e la discussione del compendio di fine mandato già esaminato dalla deputazione amministratrice».

La guerra degli atti Ma proprio sul documento da lasciare ‘in eredità’ (leggi) le posizioni tra i principali protagonisti sembrano ancora molto distanti. «Si tratta – si è affrettato a dire Mancini a La Nazione – di una relazione del presidente e del direttore generale sul lavoro fatto in questi anni in base e in piena coerenza con i documenti programmatici pluriennali ed annuali approvati dall’organo competente (dg)». Quello di Mancini, tuttavia, appare un tentativo di gettare acqua sul fuoco prima dell’incontro – scontro di mercoledì che comunque si preannuncia molto caldo. E suona più come una conferma dei contenuti del documento piuttosto che la negazione della sua esistenza. Se, infatti, da un lato dice di non esserne al corrente, dall’altro non si risparmia, come invece siamo stati abituati a conoscerlo chiuso nel suo ‘proverbiale’ silenzio, dall’entrare nel merito dei contenuti. «In riferimento ad alcuni passaggi che conterrebbe il documento che a me non è noto – ha attaccato il presidente – niente è stato nascosto, ma le informazioni sono sempre state date tempestivamente e in maniera esauriente anche quando si è trattato di decidere entro tempi ristretti». Infine il richiamo alla distinzione dei ruoli e delle competenze: «Nonostante si sia giunti alla fine del mandato ancora alcuni non hanno compreso, o forse non hanno voluto comprendere, la distinzione di ruolo tra le funzioni e le attribuzioni di un organo di indirizzo quale è la deputazione generale, rispetto a quelle di amministrazione e gestione spettanti alla deputazione amministratrice». Staremo a vedere.

Le candidature Intanto Comune e Provincia di Siena hanno chiuso i bandi per la presentazione delle domande di candidatura. Sono 55 le domande pervenute alla Provincia per la designazione di 2 nomi da parte dell’ente per la futura Deputazione Generale della Fondazione Mps. Le 55 domande passano ora da una verifica dei criteri richiesti per poi procedere alla designazione dei 2 membri da parte del presidente della Provincia solo dopo un confronto con i 36 sindaci del territorio. I 2 andranno ad aggiungersi ai 4 membri che saranno invece designati dal sindaco di Siena sulla base delle 62 candidature pervenute in Comune dal bando emesso da Palazzo Pubblico completi, in periodo di assoluta trasparenza amministrativa, di numeri di cellulare, e mail e addirittura indirizzo di casa. La prossima Deputazione Generale della Fondazione Mps dovrà essere nominata entro il 4 agosto e, come da nuovo statuto, sarà composta da 14 membri. Ai 6 di Comune e Provincia andranno ad aggiungersi 1 ciascuno designato da Regione Toscana, Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, Università degli Studi, Camera di Commercio e Università per Stranieri di Siena. Membri che saranno poi nominati dalla Deputazione uscente. La stessa Deputazione provvederà alla nomina dei rimanenti 3 membri, 2 da scegliersi tra terne di nominativi che dovranno essere proposte da Cnr e Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, 1 da scegliersi nella terna della Consulta Provinciale del Volontariato che ha già indicato Vareno Cucini, Raffaele Bottone e Mara Capitani.

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