La Fondazione Monte dei Paschi di Siena progetta il futuro e lo fa con il “Documento Programmatico Previsionale 2010”, approvato dalla deputazione generale su proposta della deputazione amministratrice. Il documento, pur in una linea di continuità con il passato, contiene numerosi spunti innovativi e individua sia i programmi strategici riguardanti l’attività istituzionale (con la declinazione degli indirizzi per l’attività erogativa e dei progetti propri da realizzare nell’anno) sia le modalità di gestione del patrimonio, indicando gli obiettivi da perseguire e gli strumenti da attivare.


La gestione del patrimonio – La scelta di partecipare nel 2008 all’aumento di capitale della banca conferitaria Monte dei Paschi di Siena ha comportato una concentrazione del patrimonio della Fondazione che rende necessaria nel medio-lungo periodo una fase di diversificazione del patrimonio stesso, al fine di garantirne nel tempo una costante e stabile redditività.  In relazione alle scelte di investimento da compiere, il modello di investimento dovrà proseguire nel solco dei criteri di selezione ormai consolidati. Da privilegiare, rispetto agli strumenti finanziari tradizionali, le partecipazioni ed i fondi di private equity, in grado di diversificare il rischio, di raggiungere nel medio-lungo termine livelli di adeguata e stabile redditività e, laddove possibile, di collocarsi all’interno della mission della Fondazione con particolare riferimento allo sviluppo economico del territorio locale.


Erogazioni, obiettivi di rendimento e risorse generate – La Fondazione continuerà ad assicurare, attraverso congrui accantonamenti alle riserve nella misura massima consentita dalla normativa di riferimento delle Fondazioni bancarie, il rafforzamento della dotazione patrimoniale ed il rafforzamento del suo valore reale nell’interesse delle generazioni future. In base ai dati consuntivi del bilancio 2010, potrà essere successivamente valutata l’esigenza o meno di ricorrere all’utilizzo di parte delle risorse del Fondo Stabilizzazione delle Erogazioni, alla luce dell’attuale situazione di bassa redditività, dipendente dal ciclo economico sfavorevole e dalla conseguente diminuzione dei dividendi della banca conferitaria.  In relazione alle erogazioni dell’anno 2010 (relative alle risorse disponibili che emergeranno dal bilancio 2009), queste ultime risentiranno ovviamente dell’attuale crisi economica e della politica dei dividendi attuata da Banca Mps.  L’investimento nel comparto immobilizzato, al di là di quello in Banca Mps, è  improntato in un’ottica di anticiclicità, così da essere meno vulnerabile all’attuale instabilità dei mercati, ed è principalmente rivolto alla sottoscrizione di strumenti o veicoli ad alto contenuto innovativo, onde poter ottenere – sia pure su un arco temporale medio o lungo – maggiori profitti di quelli che, a parità di rischio, ci si potrebbe attendere da utilizzi tradizionali. È questo il caso, ad esempio, dell’interessenza in Toscana Innovazione, Fontanafredda, F2i, Sator e Clessidra. Tra le principali partecipazioni, quelle in Mediobanca, Cassa Depositi e Prestiti, Intesa San Paolo, Finanziaria Senese di Sviluppo, Sansedoni. La Fondazione ritiene di poter contare su risorse patrimoniali, flussi reddituali e soprattutto riserve a vario titolo accantonate, che consentano di proseguire per quanto possibile i programmi avviati. Tra gli ambiti di particolare rilievo strategico a livello locale da segnalare le infrastrutture viarie e ferroviarie, i servizi a rete, i beni architettonici e culturali, le attività agroalimentari, il settore delle utilities, delle energie rinnovabili e della bio-edilizia. Nel graduale processo di ridefinizione del profilo del portafoglio immobilizzato verrà valutata inoltre la possibilità di partecipare, in collaborazione con primari gruppi imprenditoriali, con centri di ricerca italiani ed esteri, all’avvio, costituzione o ingresso, di e in veicoli societari orientati all’innovazione tecnologica e anche alle fonti alternative di energia, dando seguito ad esempio al Protocollo di Intesa stipulato con la Provincia di Siena in materia di energie rinnovabili. Tali interventi dovranno essere esaminati tenendo conto del loro supporto alla costruzione di una filiera per l’occupazione, nonché, alla concreta possibilità di realizzare percorsi che direttamente o indirettamente agevolino gli impatti ed i ritorni dei fondi investiti sul nostro territorio di riferimento.


Siena Nanotech – La Fondazione Mps in partnership con la Scuola Normale di Pisa ha avviato la costituzione della società Siena Nanotech, che avrà sede a Poggibonsi. E’ una società per azioni in via di costituzione destinata ad essere lo strumento comune tra Fondazione Monte dei Paschi e Scuola Normale superiore di Pisa per la valorizzazione e lo sfruttamento del know how e della proprietà intellettuale nata dalla ricerca scientifica e dalla sperimentazione nel settore delle nanotecnologie, e per lo sviluppo di soluzioni applicative finalizzate al trasferimento tecnologico dalla ricerca al mondo dell’industria. Avrà il compito di avviare progetti per l’affinamento delle singole tecnologie per arrivare all’utilizzo industriale, sviluppare in proprio applicazioni, singoli dispositivi, prodotti di uso quotidiano. Inoltre, verificherà caso per caso l’opportunità di costituire, con partner industriali sinergici, ulteriori società di scopo per lo sfruttamento industriale di singoli dispositivi/applicativi. In questo momento stiamo portando a termine l’iter di costituzione della società, che dovrebbe avvenire entro questi primi mesi del 2010. Per la sede del centro ricerche di Siena Nanotech  è stato affidato alla Sansedoni SpA il compito di produrre diversi studi di fattibilità ed alla fine è stato individuato un terreno nel territorio del Comune di Poggibonsi che la Sansedoni si è aggiudicata in base al bando di gara indetto dal Comune di Poggibonsi.


La partecipazione in Banca Mps – L’amministrazione della partecipazione in Banca Monte dei Paschi di Siena proseguirà nell’ottica di salvaguardare il valore economico del patrimonio della Fondazione (inteso in senso dinamico come capacità prospettica di generare reddito) e di assicurargli adeguata redditività, in modo tale da consentire alla Fondazione una sempre maggiore capacità di realizzare i propri scopi istituzionali. Permane l’obiettivo prioritario del mantenimento sia dell’indipendenza strategica della Banca, da garantire attraverso la difesa della sua non scalabilità, sia del suo radicamento sul territorio. Pur in un quadro di recessione, occorre perseguire l’obiettivo di accrescere il valore complessivo per gli azionisti, chiamando la Banca ad agire in modo conseguente, realizzando un nuovo e aggiornato piano industriale ed il consolidamento di processi di efficientamento che pongano al centro del sistema come risorse primarie la clientela, il personale ed una dimensione etica di fare banca.


L’attività istituzionale: erogazioni e settori di intervento – L’eccezionalità della crisi economica in atto si riflette da un lato negativamente sull’entità delle risorse disponibili da parte della Fondazione, dall’altro nell’aumento dei bisogni delle famiglie, specialmente di quelle più disagiate, con un conseguente sensibile incremento della domanda di sostegno sociale ed economico. Tale situazione impone alla Fondazione di rivedere in parte la propria strategia di intervento fino ad oggi articolata in due macro filoni: ambito strutturale e ambito sociale. Di qui l’esigenza nel 2010 per la Fondazione di concentrarsi maggiormente nel sostegno agli interventi tesi a soddisfare i bisogni sociali più contingenti della comunità di riferimento ponendo, in particolare, la massima attenzione ai progetti che abbiano ad oggetto l’assistenza e le prestazioni di servizi ai soggetti disagiati. Conseguentemente, ad inizio esercizio, si potrà valutare l’opportunità o meno di attivare, sulla base della positiva esperienza maturata lo scorso anno, un nuovo bando straordinario. Lo scenario dell’anno 2010 si svilupperà dunque in un quadro di congiuntura economica non favorevole per il quale occorrerà, in presenza di risorse limitate, indirizzarle verso interventi per il finanziamento di progetti particolarmente qualificati; a tale fine saranno privilegiati quegli interventi che portano come conseguenza una ricaduta duratura e di sviluppo sul territorio.  In linea con l’operato dello scorso esercizio e dei programmi avviati, viene comunque confermata la scelta di estendere l’operatività della Fondazione a tutti i settori ammessi, con la sola esclusione della “prevenzione della criminalità”. Confermata inoltre l’individuazione, già effettuata precedentemente, della ricerca scientifica e tecnologica, dell’arte, attività e beni culturali, dello sviluppo locale ed edilizia popolare locale, dell’educazione istruzione e formazione, della salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa, come i settori ai quali destinare una quota prevalente delle risorse disponibili per il 2010. L’attenzione da sempre riservata al territorio senese che costituisce la principale area di riferimento della Fondazione, verrà ulteriormente rafforzata. Le risorse per fini istituzionali saranno utilizzate per finanziare i progetti di terzi e i progetti propri. Per i primi, priorità verrà data alle iniziative di area, tese a fare sistema e conseguenti anche alla stipula di specifici accordi di programma. In ogni caso saranno privilegiati, oltre ai progetti già avviati, quelli in possesso di maggiore livello di cofinanziamento, sostenibilità, contenuto innovativo, eccellenza, collaborazione e ridotti tempi di realizzazione, prestando in generale attenzione, anche con adeguati controlli, alla qualità progettuale ed ambientale degli interventi, al contenuto etico delle iniziative, alla effettiva presenza dei bisogni sul territorio, alla capacità di spesa dei soggetti già beneficiari di precedenti contributi, nonché alla coerenza con gli atti di programmazione degli enti locali.


I progetti partecipati – La Fondazione è impegnata prioritariamente nella valorizzazione e nel sostegno dei progetti che rivestono caratteristiche strategiche per il territorio e che vedono la presenza diretta o indiretta della Fondazione tra i soci, o comunque il coinvolgimento della Fondazione stessa nella gestione. Si tratta dei cosiddetti progetti “partecipati” che possono essere oggetto di ulteriore ampliamento con l’attivazione di nuove iniziative oltre alla conferma di quelle già in essere come la Fondazione Musei Senesi, la Scuola di Alta Formazione del Terzo Settore, il Cantiere d’Arte di Montepulciano, la Fondazione Qualivita, Symbola, Cotec, Mecenate ‘90 e Toscana Sementi.


I progetti propri – Sul versante della progettualità propria della Fondazione, proseguiranno gli interventi nel campo dell’arte con Vernice Progetti Culturali, Accademia Musicale Chigiana, Collezione Opere d’Arte, Complesso Santa Maria della Scala, Fondazione Ravello. Per la ricerca scientifica Siena Biotech, Fondazione Toscana Life Sciences, Biofund, attività di formazione internazionale per dottorandi specializzandi e neo-laureati delle università toscane. Un nuovo progetto riguarda la ricostruzione della basilica di San Bernardino all’Aquila, intervento da portare avanti unitamente a Banca Monte dei Paschi. I progetti di più lunga durata saranno da valutare anche in relazione alla determinazione del loro ciclo di vita, fermo restando che quelli già avviati verranno portati a compimento.


Tavoli istituzionali – In risposta alla crisi economica-finanziaria la Fondazione sarà disponibile a partecipare ad eventuali tavoli istituzionali promossi dagli enti locali al fine di elaborare interventi tesi ad offrire nuove prospettive occupazionali e reddituali nel nostro territorio; tutto questo mantenendo la piena autonomia in relazione alla valutazione dei progetti da finanziare nell’ambito dei bandi annuali. Potranno inoltre essere valorizzate anche le relazioni, le competenze e le professionalità di cui la Fondazione dispone al fine di attivare sinergie con soggetti locali, nazionali e internazionali operanti nei diversi settori, con riferimento anche al costituendo polo scientifico, tecnologico e produttivo delle energie rinnovabili.


Siena


 

Articolo precedenteTratta Siena-Chiusi, proposte di ammodernamento per il futuro assessore regionale
Articolo successivoSan Gimignano, celebrazioni per il Santo Patrono con Modena e Pontremoli