In 5mila da ogni parte della Toscana hanno sfilato oggi in corteo per le vie del centro storico di Siena per la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il corteo è terminato nella Fortezza dove dal palco sono stati letti circa 1000 nomi di uomini e donne morti per mano delle mafie.

Foto Susanna Danisi

“Orizzonti di giustizia sociale” Siena era stata scelta dagli organizzatori Libera Toscana e Avviso Pubblico come sede regionale dell’evento; ad aderire diverse associazioni e istituzioni e scolaresche da tutta la regione. “Orizzonti di giustizia sociale” è il tema di questa 24esima edizione. «Tutte queste persone hanno capito, che al di là dei contesti in cui si vive e delle differenti realtà sociali e culturali, è importante contrastare le mafie e rendersi conto di quanto siano pericolose per la dignità di un paese intero» ha detto don Andrea Bigalli, coordinatore toscano di Libera a margine del corteo.

Foto Susanna Danisi

Il ricordo di Orsetti Durante il suo discorso, Bigalli ha anche ricordato il combattente volontario italiano Lorenzo Orsetti, ucciso dall’Isis nei giorni scorsi in Siria. Bigalli ha letto al microfono un passaggio del testamento lasciato da Orsetti in cui il combattente volontario ucciso scriveva: «ricordate sempre che ogni tempesta comincia con una singola goccia, cercate di essere voi quella goccia». Poi rivolgendosi al pubblico don Bigalli ha detto: «Io di gocce qui ne vedo migliaia e sapete che tempesta si fa? Da questa tempesta fate partire il coro ‘Fuori le mafie dall’Italia’».

Foto Susanna Danisi

L’appello: «Non chiudete i porti» Dallo stesso palco il coordinatore toscano di Libera ha lanciato l’appello: «Non chiudete i porti, bisogna provare a progettare il futuro secondo altre dinamiche che non siano quelle di lasciare persone a morire in mare».

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