Ai lavoratori vogliono far pagare tutto: il raggruppamento di imprese, i tagli del governo e i premi dei quadri aziendali. Così i rappresentanti sindacali delle sigle Filt Cgil , Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal e Ugl commentano gli ultimi risultati della trattativa che stanno portando avanti con la dirigenza di Tiemme spa, la nuova azienda di mobilità del sud della Toscana che raggruppa le società per azioni che coprivano l’area, ovvero Rama, Lfi, Atm e Train. L’area di Arezzo, Grosseto, Piombino e Siena conta 1.200 dipendenti a tempo indeterminato e 100 a tempo determinato che rispondono prevalentemente alle esigenze di trasporto delle località turistiche. In conferenza stampa stamattina, è stato affrontato anche il tema del futuro di questi lavoratori e degli autisti che durante il lavoro, per diverse cause, risultano inidonei.


I sindacati – “Intendiamo portare a conoscenza dell’opinione pubblica che, in virtù del taglio delle risorse effettuato dalla manovra economica del Governo verso le Regioni – si legge nel comunicato stampa congiunto delle sigle sindacali – la riduzione dei finanziamenti alla Regione Toscana per il trasporto pubblico locale rafforza ancora di più la volontà dei dirigenti di Tiemme S.p.a. di mettere le mani in tasca ai lavoratori. È evidente che tutti i buoni propositi che avevano portato anche le stesse organizzazioni sindacali a condividere la scelta di far nascere una grande azienda della mobilità del sud della Toscana si sono rivelate una grande bugia da parte dei dirigenti delle precedenti quattro aziende”. Il costo della politica, secondo i rappresentanti sindacali, sarebbe la principale fonte di problemi, una voce che si somma ai tagli contenuti nella manovra economica e quindi alla riduzione dei finanziamenti regionali a sostegno del trasporto pubblico. “I sindacati chiedono coerenza, se viene prorogato il premio di risultato conseguito da una delle 4 aziende confluite in Tiemme – ha dichiarato Enrico Comandi, Fit Cisl Grosseto – non dovrebbero essere neanche elargiti premi ai quadri aziendali, ne tantomeno messi sotto contratto quadro ex dipendenti ormai in pensione.  Ecco perché siamo arrabbiati e delusi da questa dirigenza”.


Gli sviluppi – “Con questo metodo non contratteremo nulla, anzi manifestiamo fin da subito la nostra volontà di intraprendere un percorso di lotta sindacale, anche per far conoscere a tutta la popolazione interessata dai servizi di trasporto pubblico di Tiemme S.p.a. cosa stia succedendo”. Continua dunque a essere negativo il giudizio sull’accordo quadro, le cui trattative iniziate il 27 luglio, continuano aspre perché secondo i sindacati la logica aziendale è quella di “mettere le mani nelle tasche dei lavoratori”. EM


Siena

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