Il 26 aprile l'ultima colata dell'altoforno Lucchini

lucchiniOltre 400mln di investimento per la Lucchini di Piombini. E’ quanto prevede il piano del gruppo algerino Cevital, di cui 120 nel 2015, per il rilancio dello stabilimento. Lo ha spiegato Issad Rebrab, fondatore e presidente del gruppo, al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Apertura di due forni elettrici e di un laminatoio Cevital ha presentato una offerta vincolante per la cessione delle attività del Gruppo Lucchini. L’interesse algerino fa seguito ad una prima offerta vincolante del Gruppo indiano JSW. Il piano di Cevital prevede l’apertura di due forni elettrici e di un nuovo laminatoio (in aggiunta ai due esistenti) per una capacità a regime di 2 milioni di tonnellate annue rispetto ad un fabbisogno, solo in Algeria, di 3,5 milioni, con l’obiettivo di reimpiegare in 2 anni la maggior parte della manodopera esistente. Per la logistica la creazione di un polo di import-export per le attività dell’intero Gruppo Cevital, mentre per l’agroalimentare, previa bonifica dei terreni, la produzione di etanolo/biodiesel, di mangimi ed olio vegetale, nonché di zucchero con un impatto occupazionale significativo.

Rossi: «Ci sono le condizioni per un rilancio complessivo» «A Piombino ci sono le condizioni politiche, sociali e lavorative per un rilancio complessivo – ha detto Rossi -. La scelta tra le offerte in campo compete al commissario Nardi. Il carattere particolare della proposta algerina è la sua proiezione mediterranea, che ridarebbe all’Italia, alla sua industria e alla sua portualità la sua vocazione»

 

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