“Complimenti a nome di tutta la Toscana. Appena possibile sarò felice di incontrarla e dirle di persona quanto siamo orgogliosi di quello che ha fatto per portare a termine felicemente l’impresa di salvare i minatori intrappolati nel fondo della miniera in Cile”. Con queste parole il presidente della Regione Toscana Rossi si è complimentato con Stefano Massei, ingegnere pisano che ha guidato le manovre di recupero dei minatori intrappolati.


Orgoglio toscano – Dopo il breve colloquio telefonico Rossi ha tenuto a ricordare come sia stata l’esperienza di Massei, maturata con Enel Green Power e nella geotermia a Larderello per oltre 18 anni, a dare all’ingegnere toscano il know how necessario per compiere felicemente l’impresa. “La Toscana” – ha concluso Rossi – “è anche questo.”


Il nostro eroe – Stefano Massei, ingegnere di Pisa di 56 anni, è un dipendente dell’Enel. Sposato con Patrizia, professoressa di economia alle superiori; il figlio (Marco) programmatore di computer e la figlia (Laura) attrice e doppiatrice. Vita normale di un ingegnere normale. Massei, nato al livello del mare, è andato lassù sulle Ande cilene dove l’aria è rarefatta: “Quando ho dovuto correre al cantiere per cento metri mi sentivo morire”, racconta l’ingegnere pisano. Dopo tanti anni di esperienza toscana da oggi Massei potrà vantare sul curriculum anche l’aver comandato la trivellazione per salvare i “33 mineros” chiusi nella pancia della montagna cilena.


Firenze


A.F.

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