Foto Ansa
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Nel giorno del ricordo per la scomparsa del premio Nobel per la letteratura Dario Fo, il Consiglio comunale di Firenze, per l’opposizione dei rappresenti di Forza Italia, nega il minuto di silenzio quale forma di cordoglio per il celebre artista. La memoria di Fo dunque divide Palazzo Vecchio.Il Movimento 5 Stelle ha chiesto di poter ricordare il 90enne artista milanese ma il partito guidato da Silvio Berlusconi si è opposto. Per prassi consolidata, in Consiglio comunale a Firenze il minuto di silenzio in omaggio a persone scomparse può effettuarsi solo in presenza dell’accordo tra tutte le forze politiche presenti alla seduta. In assenza di questo accordo, Dario Fo è stato comunque ricordato con un intervento della presidente Caterina Biti. «Non importa, nessuna lacrima dovra’ essere versata per il suo ricordo, ma solo una grande risata come avrebbe voluto lui – ha sottolineato Arianna Xekalos, rappresentante del M5s – Anche se ora non c’e’ piu’, in realta’ per noi, per tutti, non morira’ mai. Continueremo a raccontare ed a fare cio’ che ci ha insegnato».

I motivi del no di Forza Italia A stretto giro hanno replicato i capigruppo dell’assemblea cittadina fiorentina di Forza Italia, Jacopo Cellai e di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli: «Ci siamo espressi contro il minuto di silenzio in onore di Dario Fo perchè, oltre a riconoscerne le doti di artista, conosciamo la sua storia di uomo- chiariscono-. E ricordiamo bene di quando fondò, insieme alla moglie Franca Rame, ‘Soccorso rosso’, per raccogliere fondi per la difesa di Achille Lollo e gli altri di Potere Operaio» implicati nell’assassinio di Stefano e Virginio Mattei a Roma, i quali furono «condannati a morte unicamente perche’ figli del segretario della sezione del Msi di Primavalle». Del resto, c’è un precedente significativo nella celebrazione di grandi artisti, quello di Giorgio Albertazzi, fanno notare le minoranze di centrodestra: «Quando proponemmo un tributo per lui ci dissero che non si poteva scindere l’artista dai suoi trascorsi politici. Forse- sostengono, rivolgendosi a Xekalos e alle altre consigliere comunali dei 5 Stelle- si erano dimenticate di aggiungere, ‘a meno che alla fine non si sia schierato con noi».

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