Eccezionale intervento ibrido all’aorta, il primo al mondo di questo tipo, su un giovane paziente di 26 anni colpito da una rara e grave anomalia genetica, con l’impiego di uno strumento chirurgico appositamente disegnato per questo caso. L’operazione è stata eseguita al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena dai dottori Eugenio Neri, Enrico Tucci , Giulio Tomassino ed Antonio Benvenuti dell’UOC di Chirurgia dell’Aorta Toracica, diretta da Carlo Sassi, con il fondamentale supporto dei medici anestesisti della UO di Anestesia e Terapia Intensiva Cardiochirurgica, diretta dalla professoressa Bonizella Biagioli, dai tecnici di perfusione e dal personale infermieristico della Piastra operatoria di Cardiochirurgia.


Le parole del chirurgo – “Il paziente è stato appena dimesso in ottime condizioni – spiega il dottor Neri – E’ stato operato lo scorso 22 aprile per un enorme aneurisma dissecante cronico dell’aorta toracica discendente, mediante un’innovativa tecnica messa a punto per risolvere le complesse difficoltà anatomiche del suo caso. La sindrome di Loeys Dietz, di cui soffre il giovane, colpisce vari distretti tra cui le grosse arterie, predisponendo ad aneurismi e dissecazioni acute anche in giovane età e, sia per questo che per i numerosi interventi già subiti, era stato considerato inoperabile da vari centri”. Tecnicamente si è trattato di una sostituzione chirurgica dell’aorta toracoaddominale in circolazione extracorporea e perfusione selettiva dei tronchi digestivi. “La particolarità ed allo stesso tempo la potenzialità della tecnica impiegata – continua Neri – è stata quella di utilizzare un’endoprotesi toracica già presente nell’aorta del giovane. Questa protesi è stata collegata ad una protesi da me ideata, chiamata ‘Siena graft’, realizzando così un trattamento ibrido, mai eseguito precedentemente”.


Un lavoro di squadra – L’intervento ha richiesto settimane di preparazione e una grande collaborazione della famiglia del paziente. “Il nostro – aggiunge Neri – è un lavoro di équipe e per questo voglio ringraziare tutti i medici, tecnici e infermieri che con la loro attività, prima, durante e dopo l’intervento, hanno contribuito al successo di questo caso. Una parola di particolare gratitudine è per Massimiliano Grassini, il tecnico che con la sua perizia e creatività ha realizzato gratuitamente lo strumento chirurgico che ha permesso di eseguire questo intervento. Questa operazione ci permette di immaginare tutta una nuova tipologia di interventi, meno invasivi e più sicuri, per dare risposta a tutte le patologie dell’aorta toracica”.

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