cantone«La corruzione in Italia ammonta a 60 miliardi di euro? Questi 60 miliardi sono inventati di sana pianta, e’ una leggenda metropolitana. Il Fondo monetario internazionale disse che in una serie di Paesi la corruzione poteva arrivare al 3% del Pil e si disse che se in Italia la corruzione fosse il 3% sarebbe di 60 miliardi. E’ come dire che la mia nonna con le ruote sarebbe una autovettura». Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, partecipando a un incontro organizzato al Caffe’ della Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca). «Io critico – ha spiegato Cantone – le cifre lanciate, non sminuiscono certo il dato. Anzi, non escludo che se si considerassero anche gli effetti indiretti della corruzione il valore sarebbe anche maggiore. Il problema serio e’ che queste cifre vengono lanciate, a volte diventano addirittura dogmi acritici, e danno una immagine del Paese come di un Paese in cui non c’e’ piu’ nulla da fare, e questo non e’ assolutamente vero».

«La corruzione incide anche su chi non c’entra» Cantone ha poi commentato le dichiarazioni del vicepresidente della Camera e componente del direttorio M5s Luigi Di Maio secondo cui «la corruzione uccide il merito, l’assenza di merito uccide l’entusiasmo. E molti se ne vanno via». 100.000 italiani solo nel 2015, se ne sono andati all’estero». «Penso che gli effetti indiretti della corruzione – ha detto Cantone – incidano tantissimo su tante persone che nulla hanno a che vedere con la corruzione. Concordo assolutamente con l’analisi di Di Maio. Gli effetti indiretti della corruzione – ha aggiunto Cantone – riguardano tutti i cittadini, riguardano il merito, riguarda l’entusiasmo, riguarda la possibilita’ per i giovani di trovare sistemazioni adeguate. Quindi e’ una analisi che condivido».

«A fine mandato torno a fare il Magistrato» «Nel 2020 –ha aggiunto Cantone – scadra’ il mio mandato e tornero’ a fare il Magistrato. Un mio ipotetico rinnovo non e’ possibile. L’indipendenza di una Autorita’ sta nella sua capacita’ di essere, appunto, persona libera. Una ipotesi di rinnovo potrebbe spingere una Autorita’ ad agire per piacere, e non per dovere. L’impossibilita’ di rinnovo e’ una garanzia dell’indipendenza della stessa autorita’. Non si puo’ ne’ rinnovare il mio mandato,ne e’ possibile che io ricopra un ruolo in un’altra autorita’ indipendente, a garanzia dell’indipendenza appunto».

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