cibo.jpgOrmai ci siamo. Mancano venti giorni all’inizio di Expo e sembra di sentire la sabbia che scorre nella clessidra virtuale del (poco) tempo che resta per fare un programma che consenta di vedere tutti i padiglioni, andare ad almeno una decina di manifestazioni esclusive, un convegno di quelli importanti, una presentazione di quelle immancabili e mangiare in tutti i ristoranti che stanno aperti fino a tardi. Bene, mi sento già stanca solo a pensarla tutta questa attività. Quindi, rilassiamoci e andiamo a mangiare un panino per strada. O un arancino, un arrosticino, un cartoccio di pesce fritto con patatine. Da un po’ di stagioni, in Toscana l’arrivo della primavera coincide con i festival del cibo di strada ed è una consuetudine che mi piace molto, almeno quanto il suo contenuto. L’appuntamento in questo week-end è doppio: a Firenze, nel piazzale del parco delle Cascine, e a Castelfiorentino, nella centralissima piazza del Popolo. Ci si va per mangiare, certo, per gustare preparazioni che magari abitualmente non si considerano – ma chi mangerebbe mai fish and chips seduto sul divano di casa?  per gli arancini, se ne può parlare – ma anche o forse soprattutto per godere dello stare all’aria aperta con quel minimo di socialità che implica nutrirsi, insieme a potenziali sconosciuti, in un contesto rilassato e informale. Ho già scritto in un altro post quanto mi siano congeniali i panini col lampredotto, ma devo ammettere che più o meno tutto il cibo di strada incontra i miei gusti proprio per il suo “valore sociale”.

A Firenze fa tappa la carovana del “Streeat food Truck Festival”, una formula itinerante di kermesse che ha debuttato a Roma facendo il pieno di pubblico e che, tempo permettendo, si prepara a fare il bis il 10, 11 e 12 aprile (dalle 16 all’1 il venerdì, dalle 11 all’1 il sabato e la domenica) nel capoluogo toscano. Ci saranno panini, ovviamente, ma anche olive all’ascolana, le tigelle romagnole, la trippa, la porchetta, gnocchi fritti, insomma, un po’ come salire su una giostra a fermate multiple di ghiottonerie ad alto tasso calorico.

A Castelfiorentino (Firenze) è alla seconda edizione lo Street Food Village Festival, che vede negli stessi giorni e più o meno nelle stesse ore, ma con i tipici banchi disposti ad anello in strada e non sui camioncini viaggianti, una serie di professionisti preparare i cibi tipici delle strade toscane e del resto d’Italia, con qualche puntatina anche all’estero, con la paella valenciana in prima fila. Non ho capito tanto bene cosa c’entri la paella con lo street food, ma, probabilmente, sono io che mi sbaglio, tratta in inganno dal fatto che in Spagna l’ho sempre mangiata al ristorante. Comunque sia, anche qui trippa, lampredotto, frattaglie e insaccati in grande spolvero e bevande in stile con il cibo. Non mancano gli spazi per i bambini e qualche riflessione sul valore del cibo. Che chiedere di piú? Tempo bello.

La ricetta Premetto: i crostini di poppa non ho neanche idea di come si faccia a cucinarli, ma sono cosí buoni che consiglio a tutti di provare almeno ad assaggiarli. In un festival del cibo di strada che si fa a Firenze o nel Fiorentino ci devono essere. La carne di poppa bovina è molto saporita giá di per sé, quindi diffidate se vi offrissero crostini molto conditi, con salse verdi, al pesto rosso, della nonna e via dissacrando. Olio, sale e poco poco pepe è il condimento ideale. Al massimo, qualche goccia, ma proprio poca cosa, di limone o aceto balsamico tradizionale. Non quello che si spruzza sull’insalata. Visto il suo costo proibitivo, nutro seri dubbi sulla possibilitá che lo usino in un festival. Un’ultima raccomandazione per il crostino di poppa perfetto: il pane. Non troppo tostato, l’effetto sasso condito è sempre pessimo, ma nemmeno troppo fresco, svilisce il sapore della carne.

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