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«Un’offesa ai risparmiatori, ma in generale a tutti i cittadini». Così il presidente dell’ Associazione Vittime del Salvabanche Letizia Giorgianni sulla decisione della Corte di Appello di Firenze di rinviare di un anno, al 9 aprile 2019, il processo d’appello di Banca Etruria relativo al filone sull’ostacolo alla vigilanza. «Fornasari, Bronchi e Canestri sono gli imputati, ma i loro avvocati difensori ieri, all’inizio del processo, si sono dichiarati impegnati in altro. E i giudici cosa fanno? Non rinviano di un mese, ma addirittura di un anno»

«Non c’è interesse a celebrare il processo» «Un rinvio di un anno concesso dai giudici per impedimenti degli avvocati degli imputati lascia intuire che non ci sia tutta questa fretta nel celebrare il processo ed evitare la prescrizione» sostiene l’avvocato Letizia Vescovini, che segue da anni l’Associazione Vittime del Salvabanche. L’Associazione Vittime del Salvabanche, da sempre convinta che dai processi penali non ci sarà nessun risarcimento per i risparmiatori, si legge in una nota,sta da tempo lavorando ad azioni in grado di far ottenere il giusto risarcimento a coloro che non hanno ancora ottenuto nessun tipo di rimborso.

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