Monteroni d’Arbia, Stia, Montespertoli, San Piero a Sieve, Massa Marittima, Portoferraio, Pietrasanta, Guardistallo, Pescia. Sono i Comuni dove  sorgeranno alloggi di edilizia residenziale popolare, così come approvato dalla Giunta della regione Toscana. La prima parte del Piano nazionale di edilizia popolare in cui queste opere rientrano è in fase di conclusione e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono state attribuite alla Regione Toscana risorse aggiuntive per 6,7 milioni. Aggiunte ad economie del programma originale fanno oltre 10 milioni di euro, che complessivamente consentiranno di realizzare 62 alloggi. L’elenco dei nuovi interventi sarà inviato al Ministero delle infrastrutture per la firma di un nuovo accordo, dopodiché i lavori potranno partire.

Alloggi ma non solo. Perché la Regione ha anche previsto aiuti sui canoni di locazione.  18mila famiglie (leggi la tabella per Comune) avranno diritto a ricevere un contributo straordinario sull’affitto. Si tratta di chi per l’emergenza Covid-19 (e la crisi economica che l’epidemia e il lockdown hanno innescato) ha subito un tracollo nelle finanze familiari. La Regione Toscana ha presentato oggi gli esiti del bando straordinario deciso nei mesi scorsi dalla giunta, nel pieno dell’emergenza sanitaria, e che tutti i Comuni toscani hanno pubblicato.

Il sostegno interessa nello specifico chi nei mesi di aprile, maggio e giugno ha visto il proprio reddito ridotto di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il paletto d’accesso ulteriore richiesto era un Isee, il parametro che misura i redditi e patrimoni delle famiglie in rapporto alla loro numerosità, non superiore a 28.684 euro. Chi rientrava in ambedue i parametri ha potuto richiedere un contributo pari a metà canone di locazione per tre mensilità, fino ad un massimo di 300 euro al mese nei comuni capoluogo e ad alta tensione abitativa (44 in tutta la regione) e 250 euro per gli altri.

1mln e 900mila euro ai Comuni La Regione trasferirà con un prossimo decreto 1 milione e 900 mila euro ai Comuni che non sono capoluogo né possono essere considerati ad alta tensione abitativa: si tratta di 189 amministrazioni, oltre ad otto unioni comunali. Gli altri, i comuni capoluogo od Ata, possono fin da ora contare su una disponibilità di 7 milioni di euro che deriva dai residui dei contributi di morosità incolpevole non utilizzati e che potranno essere usati per il contributo straordinario. Alle amministrazioni comunali inoltre è già stata ripartita una prima tranche di 3,9 milioni del fondo affitto nazionale.

L’assessore Ceccarelli: «Coperto fabbisogno 82% domande Comuni capoluogo» «In questo modo – spiega l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli – potrà essere da subito coperto il fabbisogno dell’82% della domande del secondo elenco, quelli dei comuni capoluogo o ad alta tensione abitativa, e il 70% degli altri comuni». Con l’avvenuta conversione in legge del decreto Rilancio arriveranno però nelle casse regionali, presto, altri 9,3 milioni. «Le risorse a disposizione l’anno scorso – aggiunge Ceccarelli – erano state complessivamente di 10 milioni e 500 mila euro, di cui 6 milioni e 300 mila utilizzati alla fine per il sostegno agli affitti. Quest’anno potremo usare in tutto fino a 23 milioni, tra i fondi della Regione e quelli nazionali. E’ dunque evidente che, anche utilizzando una parte della seconda tranche per liquidare i contributi straordinari, resteranno risorse importanti anche per il bando ordinario, per tutte quelle famiglie a basso reddito che, indipendentemente dalle conseguenze della crisi Covid, hanno bisogno di un aiuto per il pagamento del canone di locazione».

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